Zahra o la nostalgia

Untitled, Ali Hassoun, 1997

Untitled, Ali Hassoun, 1997

Dall’introduzione di Mohamed Amine Bour

Zahra o la nostalgia è una raccolta di poesie concepite tra il tramonto e l’alba, durante la notte, al compimento delle esperienze quotidiane, per sfuggire la frenesia della città e contemplare il cielo, per sfuggire il troppo e cercare la semplicità. Sono nate per cantare Zahra, la quale con il passare del tempo è diventata presenza, spirito, voce, la terra natale, Casablanca, le sue strade e le sue moschee. Le poesie qui riunite sono un tentativo di comprensione della realtà, non sono nate per raccontarla, ma per prendere una pausa da essa. Si allontanano dal reale per poterlo abbracciare. Zahra nacque in un giorno imprecisato agli inizi degli anni Cinquanta nella campagna di El Jadida, ad un centinaio di chilometri da Casablanca, dove si trasferì quando si sposò. Ebbe sei figli, quattro femmine e due maschi. Sono nato dal grembo di una delle sue figlie. Non imparò mai a leggere e a scrivere, ma questo non è importante. Ho vissuto con lei tutta la mia infanzia, l’ho vista piangere quando morì mio nonno, l’ho vista chiacchierare con le amiche, discutere con i figli e le figlie e ho conosciuto il rapporto che aveva con sua madre e le sue sorelle. Nel 2007 mi sono trasferito in Italia e lei era contraria. In quegli anni parlammo raramente al telefono, non riuscivo ancora a comprendere l’importanza della sua presenza nel cuore. Nel 2012 chiuse gli occhi ed io li aprii per la prima volta, constatando di aver perso qualcosa di grande. Fu la nascita di un vuoto difficile da colmare. Da quel momento non divenne più soltanto una nonna o una madre, ma il filtro attraverso il quale iniziai a guardare il mondo, con cui giudicare e dubitare, lodare e pregare, amare e abbracciare, divenne la nostalgia di qualcosa che si ebbe e che si vuole invano riavere. Zahra negli anni divenne una presenza con cui dialogare, un interlocutore disposto ad ascoltare. È il tempio dove ritrovo la serenità e la pace. Poiché senza Zahra la mia poesia non sarebbe mai nata, a lei dedico questi versi.

Da Zahra o la nostalgia (Independently Published 2020)

Ritmo II
Questa è una mattina di sole felice
e quest’ombra che vi si palesa fragile
è tua, cuore diramato sopra molte terre,
e tue tue sono anche queste corde confuse
che cantano melodie andaluse.
Mi domando perché tu non abbia pace
nemmeno in quest’intimo avvenimento
di luce

A chi parte
Nel viale i taxi vanno e vengono
e la sera ubriaca di stelle
danza a ritmo di raï tra sonetti e caside.
Torna a casa chi partì cercando la luce.
Ecco come talvolta si scinde
il cuore di chi vive
in due terre che ugualmente ama.

Iftar
I clacson colmano di vita le strade:
da poco è giunta l’ora
del primo dattero
e del Dio, per te ho digiunato.
Sul terrazzo un uomo a capo chino
accende la sua prima sigaretta.

Diaspora
La mano tesa a rialzarti dalla caduta
somiglia alla terra che ti dà la vita:
prima ti scaccia dalle sue braccia
e poi dimentica del torto t’invita.
Ma il cuore non è duro come sembra:
diffida della mano e non della terra.

Anniversario
Trecentosessantacinque stelle
e i tuoi occhi di ghiaccio
splendenti sul mio cuore
immortali

Dove trovare casa
Da mille anni ormai
da quando ho visto il mondo
da quando ho avuto memoria
del mio primo e ultimo ricordo di te
non ho più religione
non ho più patria dove riposare.

Fajr
La voce che chiama i fedeli dal minareto
desta l’animo coperto di brina e lo rallegra.
Nell’aria tenue si palesa una nuova luce:
una madre in lacrime che prega.

Zahra o la nostalgia
Ti ho salutata
come si saluta un amico
sicuro che presto
t’avrei ristretta

non pensando
fosse un addio.

Ti ho salutata
nella leggerezza
d’un mattino estivo

non pensando
fosse l’addio.

Ora è primavera
e tu nel ricordo
perduri leggera.

Mohamed Amine Bour, in arte Asterio, nasce a Casablanca il 15 marzo 1996. Nel 2007 si trasferisce in Italia dove vive tuttora. Attualmente studia Lettere moderne all’Università degli studi di Torino. Con le sue poesie ha partecipato a eventi culturali organizzati in diverse città italiane, come Torino, Milano e Brescia. La raccolta di poesie Zahra o la nostalgia è il suo libro d’esordio.

(a cura di Silvia Rosa)