Manifesti raccontano…

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Intervista a Vittorio Pallotti
ATTILIO IANNIELLO (a cura)

Quando e perché è nato in lei il progetto di pubblicare un libro sui manifesti per la pace?
L’idea del libro Manifesti raccontano…le molte vie per chiudere con la guerra, a cura di Vittorio Pallotti e Francesco Pugliese (200 pp. a colori, formato A4, 66 illustrazioni, € 20,00), non è venuta a me ma alla prof.ssa Joyce Apsel, dell’Università di New York e autrice di una delle due prefazioni al libro (l’altra è di Peter van Den Dungen, coordinatore della Rete Internazionale dei Musei per la Pace).
Ho incontrato Joyce per la prima volta nel 2005, in occasione di un congresso della Rete Internazionale dei Musei per la Pace-INMP a Guernica (Paesi Baschi). Da allora ci siamo incontrati più volte tra Barcellona, Bologna e Firenze, tanto che Joyce ha avuto modo di
conoscere e di apprezzare il Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale-CDMPI e la sua attività. Nel 2011 mi propose di pubblicare insieme un libro sui manifesti pacifisti. Mi parve un’ottima idea e non esitai ad accettare. Ci mettemmo subito al lavoro ma, dopo oltre un anno, a causa degli impegni di lavoro di Joyce e delle
difficoltà linguistiche nella comunicazione via mail e telefonica, Joyce accettò di ‘passare il testimone’ all’amico prof. Francesco Pugliese, autore di alcune pubblicazioni sulla storia del pacifismo.

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Che cos’è il Centro di documentazione del manifesto pacifista internazionale?
Il CDMPI, fondato a Bologna nel 1993, si è formato con il continuo arricchimento di un primitivo nucleo di manifesti presentati in mostra già nel 1985. Oggi il Centro ne raccoglie oltre 5000 (settembre 2015) e costituisce la più grande raccolta al mondo di manifesti pacifisti (The Oxford International Encyclopedia of Peace, 4 voll., voce ‘Museums for Peace’, 2010).
Dal 1985 ad oggi sono state organizzate più di 240 mostre in varie parti d’Italia e d’Europa, a cura sia del CDMPI che di diversi gruppi culturali, politici, sociali, religiosi, nonché di enti locali, scuole e università.
Dal 2002 il CDMPI è membro della Rete Internazionale dei Musei per la Pace-INMP.

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La storia dell’arte ha visto spesso artisti dedicare il loro lavoro anche per la creazione di manifesti per cause politiche, sociali, culturali. È così anche per il tema della pace?
Certamente. Basti pensare ad artisti come Goya, Picasso, Guttuso che hanno creato capolavori sul tema della pace e della condanna della guerra. Tra i viventi l’elenco sarebbe ben più lungo, considerando il notevole numero di mostre e pubblicazioni dedicate al tema ‘Arte e pace’, soprattutto dagli anni ’80 in poi. Mi limito a citare due pittori che ho conosciuto sia per via indiretta, come Pablo Echaurren, figlio del pittore cileno Sebastian Matta, che diretta, come Fiorella Manzini (mia moglie).

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Qual è oggi il messaggio urgente della nonviolenza?
Il messaggio urgente della nonviolenza, oggi, è rivolto in primo luogo alle Nazioni Unite e ai potenti della Terra. Il suo contenuto principale deve essere finalizzato alla prevenzione della guerra. Prevenzione che, se non attuata, può arrivare a scatenare, in tempi anche brevi, un conflitto su scala mondiale con il probabile uso dell’arma nucleare che, per i suoi effetti a breve e a lunghissimo termine, considero la peggiore di tutte le armi di distruzione di massa.
Ma come si può prevenire la guerra? Innanzitutto con la volontà politica e la consapevolezza delle conseguenze catastrofiche che essa può determinare (“Nessuno dei mali che si vuole evitare con la guerra è un male così grande come la guerra stessa”, Bertrand Russel).
Di conseguenza, decidendo lo stanziamento di fondi adeguati per il potenziamento della ricerca sulla pace e la risoluzione nonviolenta dei conflitti, tenendo conto del lavoro
pluridecennale che, su questi temi, si è portato e si sta portando avanti da studiosi, politici, militanti di base.

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Ancora:
- procedendo al potenziamento del lavoro diplomatico a tutti i livelli (ONU, governi, Organizzazioni non governative-ONG, …)
- Eliminando o limitando al massimo la ricerca, la produzione e il commercio delle armi di qualsiasi tipo. E, comunque, sottoponendo ai controlli e alle misure più rigide l’eventuale vendita di armi ad altri paesi.
- Procedendo di pari passo alla riconversione produttiva dal settore militare a quello civile.
Questa è la strada che, oltre 60 anni fa, ha intrapreso la Repubblica del Costarica (e altri tre stati minori, tra cui l’Islanda) ricavandone, con l’eliminazione delle enormi spese che comporta il mantenimento di forze armate, anziché invasioni straniere dall’esterno, solo un aumento del benessere interno.
- Affermando e realizzando, infine, il diritto universale alla conoscenza come strumento essenziale per combattere la menzogna e l’ignoranza, strumenti tradizionali per ottenere da parte del popolo l’accettazione della ineluttabilità della guerra. Esemplare in tal senso
è stato il comportamento di Bush e Blair nel 2003 per giustificare la guerra all’Irak, con le tragiche conseguenze che tutti noi, e non da oggi, possiamo constatare.

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Prefazione di Peter Van Den Dungen al libro Manifesti raccontano…le molte vie per chiudere con la guerra.

http://cdmpi.interfree.it/home.html

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Biografia.
Vittorio Pallotti, nato a Bologna nel 1937, ha insegnato scienze naturali, chimica e geografia negli istituti tecnici fino al 1978. È stato assistente volontario all’Istituto di Geografia dell’Università di Bologna e collaboratore dell’Istituto di Pedagogia nella stessa Università.Nel 1967 ha collaborato, coinvolgendo i suoi studenti, all’insediamento a Bologna della prima Comunità di Emmaus.

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Vittorio Pallotti

Nel 1968 e 1969 ha fatto parte della segreteria del Comitato nazionale per la Pace in Biafra (Nigeria).
Dal 1979 al 1983 ha militato nella Lega per il Disarmo Unilaterale di Carlo Cassola, partecipando ai blocchi della base missilistica di Comiso (Sicilia) e alla Marcia antimilitarista internazionale Catania-Comiso. In questi anni è maturata l’amicizia con Davide Melodia, per due anni segretario del Movimento Nonviolento e, contemporaneamente, della Lega per il Disarmo Unilaterale (LDU). Amicizia che si è mantenuta e sviluppata fino alla sua morte (2006).

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Fotografia di Mimmo Pucciarelli

Nel 1981-82, come membro della segreteria LDU, ha sostenuto l’adesione alla Campagna di obiezione di coscienza alle spese militari, da poco lanciata da MIR e MN.

Nel 1984 è stato co-fondatore dell’Associazione bolognese “Antimilitarismo e Disobbedienza Nonviolenta – ADN”, promotrice, all’interno del “Coordinamento Antimilitarista Bolognese – CAB” di molte azioni nonviolente.

Nella prima metà degli anni ’80 ha partecipato alle grandi manifestazioni europee contro gli euromissili, nel corso delle quali ha avuto la possibilità di raccogliere un primo nucleo di manifesti pacifisti con cui è stato possibile organizzare la I Mostra bolognese del “Manifesto contro la guerra e la corsa agli armamenti, per l’educazione alla pace e alla nonviolenza” (1985).

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Fotografia di Mimmo Pucciarelli

Nel 1993 ha co-fondato il Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale – CDMPI divenuto, nel giro di pochi anni, la più ampia raccolta di manifesti pacifisti al mondo (3.950 esemplari al settembre 2010). Grazie ad essa sono state realizzate, e continuano a realizzarsi, mostre tematiche itineranti che hanno fatto conoscere storia, obiettivi e azioni di personaggi e organismi che hanno lavorato e lottato per la pace.

Nel 2001, in qualità di presidente del CDMPI, ha promosso l’adesione di questo organismo alla Rete Internazionale dei Musei per la Pace.

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Fotografia di Mimmo Pucciarelli

Da diversi anni fa parte del Coordinamento Politico della Campagna di Obiezione di Coscienza alle Spese Militari per la Difesa Popolare Nonviolenta – OSM-DPN.

Dal 2001 fa parte dell’Associazione “Percorsi di Pace” di Casalecchio di Reno (Bologna) con la quale ha promosso la fondazione della Casa per la Pace “La Filanda” ove, dal marzo 2006, hanno sede, tra l’altro, il CDMPI e il Centro di Documentazione per la Pace.

In rappresentanza di alcune associazioni pacifiste emiliano-romagnole è stato co-fondatore negli anni ’90 del Comitato promotore della Scuola di Pace di Monte Sole (Marzabotto), trasformatosi nel 2002 in “Fondazione Scuola di Pace di Monte Sole”. Di quest’ultima fa parte in qualità di membro del Consiglio di Amministrazione.

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Fotografia di Mimmo Pucciarelli

Autore di vari articoli e saggi in campo geografico, storico, pedagogico, pacifista.
Di quest’ultimo settore segnaliamo i volumi di cui è stato co-autore o autore:

- Perché, catalogo della “Mostra del Manifesto contro la guerra e la corsa agli armamenti, per l’educazione alla pace e alla nonviolenza”, Bologna, 1987
- 50 anni di pace sui muri d’Europa: 1950-2000, CDMPI, Bologna, 2000
-V. Pallotti, Camminare per la pace – marce e cammini per la pace e la nonviolenza, Casa per la pace ‘La Filanda’ – CDMPI, Bologna, 2009
- Manifesti raccontano…le molte vie per chiudere con la guerra, a cura di Vittorio Pallotti e Francesco Pugliese, Grafiche Futura, Trento, 2014, pp.200, 66 ill. a colori.

Le fotografie dell’amico Mimmo Pucciarelli sono tratte dal suo blog: http://www.atelierdecreationlibertaire.com/croix-rousse-alternative/