Una spiga di Sheila Moscatelli

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Dalla prefazione di Francesca Serragnoli

[...] La poesia di Sheila mi pare nasca dall’accoglienza di quello che vede. La poesia scarta le parole di troppo ed è per sua natura sintetica e frutto di un lavoro di cesello, ritmo, voce etc. Ma la poesia non scarta le cose, si può parlare di una mela o di una stella, ma sempre dentro un paesaggio che si è accolto e non frantumato. Ci si fida delle piccole cose se sono dentro a un ordine più grande. Altrimenti il fiore reciso appassisce e basta, prima o poi. E il dettaglio diventa un piccolo idolo fantozziano. La poetica del frammento è qualcosa di gelido, a mio parere, qualcosa che rompe i legami, qualcosa che divide e trasmette molta solitudine. La poesia (non tutta però, questa mi pare di sì) non sceglie il meglio delle cose, non ritaglia il poetico, come ben sappiamo, ma è come se scegliesse di prendere in braccio dal panorama, se lo ama, un cucciolo fra i tanti. È questa una poesia piena di quiete. Sembra quasi la traduzione da un dialetto. Sheila dedica questo libro ai figli e all’eterno dentro al quotidiano. Tutte queste piccole cose del quotidiano che vengono raccolte come vita suscitano vita. Verrebbe da dire suscitano destino, anche senza fare grandi riflessioni sull’argomento in endecasillabi o quinari. Questa forza è la commovente generosità della natura. La poesia non dona eternità, non ha questo potere, anzi è l’anti-potere, è un servizio e non un potere, dove, scrive Sheila, dove niente è perduto – tutto è raccolto. Quanta delicatezza nel pronunciare nuovamente e senza megafono quel che c’è, nella propria vita, con fiducia. La presenza dell’io infatti è leggerissima. L’io, con le sue magagne e difficoltà, sembra una cosa fra le tante. Ed è effettivamente, questa, una cartina al tornasole: o tutto ha un valore o niente lo ha. In questa realtà quotidiana, quasi opaca per chi è abituato a stupirsi solo per le stravaganze o davanti alle belle arti o si risveglia al male-odorante vizio di lamentarsi, in questo tragitto che ognuno fa dalla finestra di casa sua, accadono delle epifanie come questa: la morte è un gatto sul tetto – dal cuore di resina. Sheila ha il coraggio di ribadire alcune cose semplici e buone, non perché è del Mulino Bianco, si diceva una volta, ma perché ha bisogno di ricominciare quella magia antica per cui / quando acqua e farina / si uniscono diventano cibo.

Da Una spiga (peQuod Edizioni, collana Portosepolto 2025)

Novembre è un lago profondo
la luna gesso nel cielo d’ardesia.
Polvere umida il velo sottile
tra la guerra dei corpi e la stanza accanto.
La luce si stringe nel buio che avanza
dove niente è perduto – tutto è raccolto.

*

L’albero del sangue ha radici lontane
controcorrente risale ricordi sbiaditi
e scende a valle nel tempo circolare
la casa si sbilancia sui rami spezzati
mentre respira la luce di settembre
rovina inaccessibile sul fondo del mare.

*

Conchiglia, concavità femminile
di forma auricolare
involucro della memoria del corpo
silenzia il suono che non so ascoltare.
Si arrende agli estranei -
vengono da ogni parte del mondo
per dire la parola casa.

*

Si dovrebbe poter credere al bosco,
senza conoscere l’alfabeto arboreo.
Nella tempesta di neve un orso bruno
si avvicina, per mostrarmi come
si allargano crepe nel tetto della notte.
Mezzo guscio di noce come grotta
una candela al centro del petto
custodisco la tua ombra
conto passi come giorni.

*

Quattro gradi il cielo sulle spalle
lontana ti siedo di fronte
cerco il sole dei mattini di gennaio
le campane a San Romedio
la pioggia di mezzanotte che
lucida i lampioni sul canale.

*

Ringrazio le ossa che sono intere
tutto quello che si può riparare
l’acufene sinistro invito a rallentare
il sangue del mese arrivato puntuale.
Prego per le foglie cadute calciate
calpestate – per i bambini di oggi
e i germogli di domani.

*

Sheila Moscatelli è nata a Terni nel 1977, si è laureata in Medicina e chirurgia e specializzata in Reumatologia presso l’Università degli studi di Perugia e vive a Ravenna, dove fa il medico. Suoi inediti appaiono su blog letterari e riviste on line. Nel 2023 ha pubblicato la sua prima raccolta di poesie L’essenziale (Firenzelibri), nel 2025, Una spiga (peQuod, collana Portosepolto).Collabora come redattrice ed editor alla collana di poesia “Fuori Stagione”.

(A cura di Silvia Rosa)