America On My Mind

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LORENZO BARBERIS.

A volte affiora, sui social, la percezione di un eterno immobilismo di Mondovì, anche – forse soprattutto – nell’ambito dell’arte. In realtà, penso sia (anche) un problema di comunicazione, perché questo inizio di 2015 si segnala invece per una netta ripresa dell’attività espositiva, particolarmente nella cornice del centro storico di Mondovì Piazza dove, in questi giorni, possiamo ritrovare in uno spazio ristretto un numero oggettivamente alto di manifestazioni artistiche.

Come detto in articoli precedenti e altri che verranno, sembrano prevalere esposizioni legate alla fotografia, forse per il grande sviluppo che ha avuto in questi anni nell’interesse del pubblico in seguito alle evoluzioni digitali.

Spicca quindi la mostra offerta da Turismo Mondovì. L’associazione presenta infatti una interessante “personale a due” nel segno del Pop: “Radiologicart in Tour”, con i lavori di Papito Painter e Fabrizio Gavatorta.

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I lavori di Papito Painter sono indubbiamente animati da un ricordo della Pop Art americana di Andy Warhol, Roy Lichtenstein e soci, per quanto riletta in uno stile autonomo e personale (Warhol è esplicitamente omaggiato ad esempio da un classico rifacimento della sua Marylin, sul cui modello si strutturano altri grandi ritratti femminili).

Protagonista è spesso lo skyline di una New York dell’immaginario, tra una Liberty Statue dorata Rayban insidiata da un buffo disco volante, e due rinate Twin Towers sormontate da un Occhio (Illuminato?).

Simboli di ogni genere occhieggiano sullo sfondo, tra sgargianti colori primari come quelli dei comics della Golden Age. Il simbolo del dollaro, ovviamente, ma anche razzi, “I love NY”, automobili sospese nel vuoto, simboli pacifisti, coni gelati e profili stilizzati.

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Questo salto vertiginoso (“Jump”, sottolinea ed invita il dipinto) ricorda invece un altro fumetto, l’inizio di Watchmen di Alan Moore. Ma del resto è una situazione grafica così ricorrente in film, fumetti e fiction in genere, da essere ormai divenuto un meme al pari degli altri ripresi e disseminati nell’opera dell’autore.

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Al pop americano si associa comunque un robusto riferimento anche al Pop Italiano: oltre al simbolo iconico del cono gelato, riproposto come protagonista in molti dipinti di formato minore, troviamo la Cinquecento, la Bandiera, le Cravatte, le donne sexy e tutto un immaginario vagamente anni ’80, riproposto nella vivacità urlante dei colori come neon vibranti.

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Fabrizio Gavatorta, l’altro autore presente, già in passato esposto presso le sale di Turismo Mondovì, si distingue per un interessante studio sull’ombra.

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Alle ombre era dedicato, negli anni ’60, il lavoro del primo “pop artist”, sui generis, del monregalese, il grande Berto Ravotti. Le sue ombre erano sovrapposizione di velature, qui invece in Gavatorta abbiamo contrasti netti, rigorosi, anch’essi non privi di un certo effetto pop nella nitidezza delle silhouettes.

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Reduce dalla Biennale di Venezia 2013, Gavatorta sembra costruire il suo lavoro umbratile sulla scorta di precedenti ricerche, non presentate in mostra ma mostrate in un catalogo esposto al centro della sua sala, quali queste donne bendate degli anni immediatamente precedenti (alcune, come la figura in nero, non prive di un coté esoterico che, come noto, ci è particolarmente caro).

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Tra i lavori più interessanti di questa mostra, mi ha colpito in particolare questo dittico, dove la silhouette di chiese su sfondo rosso-tramonto viene ripresa in altra opera dove gli edifici religiosi sono esaminati da una coppia di suore, con un gioco meta-artistico piuttosto raffinato (nere come silhouettes, le due monache, ma figure reali, che rimandano in mise en abime all’osservatore che osserva il quadro mentre osserva loro che osservano lo stesso dipinto nello spazio pittorico).

Un’esposizione interessante, dunque, questa di “Turismo Mondovì”; cui seguirà una nuova mostra a conclusione di questa. Un percorso che, siamo certi, potrà contribuire alla sempre maggiore valorizzazione della cultura monregalese che in questi anni si sta tentando di attuare.

Le fotografie (autorizzate) sono opera di Margutte