Lorenzo Tibaldo: uno storico tra Movimento operaio e Resistenza

Rosa Bianca -copertina libro 2014

ATTILIO IANNIELLO (a cura)

Breve biografia.
Lorenzo Tibaldo, nato a Pinerolo nel 1952, è professore in Lettere, Storia e
Filosofia; è stato docente di Materie letterarie nella Scuola Secondaria
Superiore. In qualità di ricercatore storico  si occupa principalmente delle forme associative del Movimento operaio e sindacale e della Resistenza.
Tra le sue ultime pubblicazioni si ricordano: Una società giusta, Pinerolo, 2002; Democrazie e solidarietà, Torino, 2003; Quando suonò la campana, Torino, 2005, ora nella seconda edizione: Willy Jervis (1901-1944). Una vita per la libertà, Torino, 2014; Sotto un cielo stellato. Vita e morte di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, (prefazione di Giuliano Montaldo, Torino, 2008); Il viandante della libertà, Jacopo Lombardini (1892 – 1945),Torino 2011; Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti. Lettere e scritti dal carcere (a cura di Lorenzo Tibaldo, con prefazione di Furio Colombo), Torino, 2012; La Rosa Bianca -Giovani contro Hitler, Torino, 2014.
È stato assessore alla cultura del Comune di Torre Pellice, dov’ è anche residente, e promotore della rassegna culturale “Una Torre di Libri”.

Quando è nato il suo interesse per la storia?
L’interesse per la storia è vecchio nel tempo, fin da studente, inoltre è collegato anche al mio  impegno politico, che anche questo risale a oltre 40 anni fa. L’impegno politico mi ha condotto a cercare di capire più a fondo le dinamiche socio-politiche-culturali e anche a individuarne  le loro radici storiche. Il passo verso la ricerca storica è stato breve.

Quali argomenti sono oggetto della sua ricerca storica?
La scelta degli argomenti sui quali indirizzare la ricerca trova le sua motivazione  su una semplice e obiettiva fotografia della storia umana: sovente, ieri come oggi, una parte della società vive infrangendo e reprimendo la dignità umana, con i suoi principali diritti, dell’altra parte. Quest’ultima subisce e patisce ed è costretta a lottare per rivendicare il soddisfacimento di bisogni fondamentali.  Insomma, il diritto  a una vita dignitosa, non solo alla libertà ma anche alla giustizia sociale. La vicenda di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti sono una lente di lettura dell’ingiustizia sociale, della discriminazione  e della mancanza della vera libertà. I miei libri sui partigiani Willy Jervis e Jacopo Lombardini hanno affrontato  il tema della lotta contro il totalitarismo fascista.

Qual è la sua ultima pubblicazione?
La Rosa Bianca. Intanto, se per certi aspetti nazismo e fascismo sono stati diversi, per altri hanno avuto  una storia comune. Per troppo tempo è stato comodo a molti accusare Mussolini e Hitler di aver tenuto sotto il loro tallone di ferro, con un piccolo gruppo fedeli sgherri, la stragrande maggioranza degli italiani e dei tedeschi. Non è stato così:
ambedue i regime hanno avuto, purtroppo,  un ampio consenso. Così come si è stati tentati di enfatizzare la Resistenza italiana e di sminuire quella tedesca. Anche su questo aspetto si sbaglia. Se vogliamo mettere a confronto Germania e Italia bisogna prender in considerazione per l’Italia il periodo 1922-1943 e per la Germania 1933- 1945. La Germania non ha avuto il 1943-1945, il collasso delle istituzione politiche e militare e l’invasione di eserciti stranieri. Stime prudenti indicano in 16.000 gli  oppositori tedeschi  condannati a morte dal nazismo, più le decine di migliaia incarcerati o inviati nei campi di concentramento.
I giovani della Rosa Bianca sono un esempio di chi ha avuto il coraggio di opporsi fino  in fondo al nazismo, pagando con la vita e il carcere. Non appartenevano a nessun partito  politico di opposizione, erano un gruppo di amici che per la loro storia personale e familiare, aiutati dalla loro fede, non poteva stare a guardare quando non solo  la libertà era stata violata, ma la vita umana era in balia di un’ideologia razzista e nazionalista che oltre a infangare  l’onore del popolo tedesco, stava soffocando nel sangue l’Europa.
Hanno agito sotto un imperativo morale, un senso del dovere per difendere se stessi e gli altri dalle barbarie del nazismo. Quel senso del dovere che in Italia portò molti giovani a salire in montagna, ad imbracciare le armi contro il fascismo.
Hans e Sophie Scholl, e i loro compagni,  sono un esempio anche per oggi: ogni qual volta la dignità umana viene calpestata non è possibile voltare gli occhi e guardare altrove.

renzo

Si ringrazia la Casa Editrice Claudiana (http://www.claudiana.it/)  per averci permesso di inserire alcune pagine da leggere dei seguenti titoli (cliccando su): Willy Jervis (1901-1944). Una vita per la libertà; Sotto un cielo stellato. Vita e morte di Nicola Sacco e Bartolomeo VanzettiIl viandante della libertà, Jacopo Lombardini (1892 – 1945La Rosa Bianca Giovani contro Hitler.