Simona Atzori, la vita è danza

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LAURA BLENGINO.

Simona Atzori. Più di quello che si vede. Una bella mente, oltre che una bella ragazza.

Venerdì 7 giugno 2013, al Teatro Baretti di Mondovì. Una donna introduce la serata e ci legge parti del libro “Cosa ti manca per essere felice?”, per farci capire come sarà l’atmosfera dello spettacolo. Libro scritto dalla poliedrica artista che è Simona.

Le luci si spengono. Solo quelle del palco rimangono. Come a voler cancellare tutti i nostri pensieri negativi e lasciare un alone di positività.

Più che una coreografia direi che è una filosofia di vita.

Il balletto inizia con lei che lentamente viene avanti, tra la gente che cammina per strada, che si inciampa, che si saluta, che controlla il cellulare, insomma tra la gente che vive la propria esistenza.

Intanto la voce fuori campo, registrata, di Simona legge un pezzo del libro.

“Non importa se hai le braccia o non le hai, se sei lunghissimo o alto un metro e un tappo, se sei bianco, nero, giallo o verde, se ci vedi o sei cieco o hai gli occhiali spessi così, se sei fragile o una roccia, se sei biondo o hai i capelli viola o il naso storto, se sei immobilizzato a terra o guardi il mondo dalle profondità più inesplorate del cielo.”

Poi, cambio di scena. Lei è in palestra che fa lezione di danza, con i suoi compagni.

Le vicende e la musica si susseguono su quel palco. Ci dipinge così, con i movimenti, tutta la tela della sua vita.

Di come ripassa tombé, pas de bourrée, grands jetés.

Di come ha sentito il bisogno di scavare nel passato e indagare l’amore dei suoi genitori, per comprendere più a fondo chi è realmente.

Di come “è stata una tragedia” (così dice la sua voce registrata) quando la sorella parte per andare dall’amore in Canada.

Di come si libera dalle sue angosce interiori.

Di come scopre l’amore.

Di come “il nonno le accarezza il piede. Sorride e intanto muore”.

Di come dipinge, sapendosi arrangiare.

Siamo quasi alla fine di questa bella serata – avventura.

Tutti i ballerini sono allineati e fermi. La voce registrata legge “La vita è una danza. Il coreografo mi ha fatto entrare in scena in maniera rocambolesca, il resto del cast non lo sapeva e si sono un po’ spaventati, lì per lì, poi mi hanno fatto spazio e sono diventata una ballerina anch’io”.

Ecco questa frase me ne fa venire subito in mente un’altra.

La vita non è aspettare che passi la tempesta … ma imparare a ballare sotto la pioggia.

Ecco il segreto. È quello che ha fatto Simona.

Alla fine ogni  ballerino danza con la musica “Cosa ti manca per essere felice”. Lasciando trapelare che esiste speranza per tutti. Che tutti possono emergere dalla tempesta.

Laura Blengino

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Bibliografia
Simona Atzori, “Cosa ti manca per essere felice”, Mondadori (2011)