Poeti dal Mondo, Omar Castillo, Colombia

caratula huella

(GIULIANA MANFREDI, a cura di)

È stata pubblicata a Medellín, Colombia, dalla casa editrice Ambrosía , nella collana Ciudad escrita, il libro: Huella estampida, obra poética 2012-1980 del poeta Omar Castillo. Il libro, di cui sono state stampate un migliaio di copie, riunisce l’opera poetica dell’autore in 30 anni di intensa attività.

«La sua è poesia della vacuità, delle caverne, delle città, delle origini dell’uomo, del fuoco e della parola; è canto che cerca il momento primo, cosmico, mitico». Così si esprime Óscar Castro García nel suo saggio Omar Castillo: Una vida, un oficio y un poema. E così prosegue:

«Temi ricorrenti della poesia di Castillo sono, inoltre, la città con il suo traffico, le sue peculiarità, i suoi deliri, i suoi incanti. E l’uomo che la vive, come un estraneo, marionetta in un labirinto di ponti, strade, palazzi e solitudini, anonimato e incontri fugaci. La solitudine è il prezzo della città. Il viaggio , il suo modo d’ essere. Il commercio, il suo maggior delitto. Il caos, il suo habitat. E, soprattutto, c’è chi lucra sul disordine, la violenza, il consumo e la miseria. Restano, però, dei luoghi in cui rifugiarsi: il proprio mondo interiore, l’incontro amoroso, l’infanzia, il bar, la poesia, l’eterna lotta tra la durevolezza e la fugacità, la monotonia e l’eterno, l’effimero e il ricordo, l’enigma e la sua soluzione.

E nel ricordo rivivono anche queste poesie sviscerate, le poche grandi opere di chi non c’è più, gli amori semplici e fulgidi con cui gli dei ci hanno premiati sulla Terra, la compagnia degli amici, i paesaggi della nostra geografia, i volti anonimi della gente, alcune strade, alcuni momenti nei parchi o nelle osterie, le albe, i tramonti piovosi o caldi….E ancora questa poesia di Castillo che sempre sottolinea il sapore dolceamaro della vita, lo stesso che avvertiamo ogni volta al risveglio o nei nostri sogni più profondi».

La poesia di Omar Castillo, sostiene nella sua Presentazione Carlos Alberto Álvarez Muñetón, è anche un corso intensivo di lettura approfondita : “ La memoria in ogni istante / Irrompe e ci lascia leggere”, se teniamo all’erta i sensi:

Profumi di cucina
Avvisi fissati sui muri
Cassette delle lettere
Segnalazioni di traffico
Buste di spazzatura
I detriti tutti sono segni e indicano
Un senso o la sua assenza.

Al poeta non sfugge un istante, tutto gli parla, ed egli ce lo trasmette:

Lei porta il caffè ai tavoli
accompagnato da un bicchier d’acqua,
mentre i clienti incollano
le prime frasi che, al mattino,
montano e smontano la realtà,
il principio e la fine dell’esistenza,
e altri osservano il silenzio;

i poeti sono soliti ostentare il mistero,
gli interstizi della paura,
solo lei porta il caffè ai tavoli.

Nei suoi versi c’è tempo anche per la satira:

A quell’epoca il mondo
si trovava immerso
nella più aberrante delle sue mattine;

È quando Europa e Stati Uniti
decidono di tecnicizzare la ripartizione
coloniale,
momento in cui incrementano
e proteggono le norme
per i diritti umani;

È così che stabiliscono un primo
un secondo e un terzo mondo;

E vissero tutti felici e contenti.

E tempo per l’affetto:

Sono stato amato
Ho vissuto momenti sufficienti
Per oppormi ai tiri mancini

Sono stato amato
Le immagini che la mia vita
Mobilita ne sono prova

Sono stato amato
Foglia di cui il vento ne è semplice caso
E l’albero circostanza

Sono stato amato
Viale insormontabile
Rapito dal sole di mezzogiorno

Scheggia incrostata all’occhio
Sono stato amato
E viceversa.

I versi di Omar Castillo toccano la vita tutta e ci aiutano a essere più sensibili, più umani. Quando lo si definisce un poeta ipersensibile non si fa altro che ricordare la sensibilità intensa e dolorosa da cui viene creata tutta la Poesia.

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