Poeti del mondo: Boris Gold, Argentina

Boris Gold

Sono nato e vivo a Buenos Aires; sono poeta, scrittore e compositore. Ho pubblicato tre libri e molte antologie, un CD con dodici mie poesie musicate dalla pianista e concertista Susana Morello e trenta composizioni ,insieme alla suddetta musica, registrate alla SADAIC (Società Argentina di Autori e Compositori).

Socio fondatore e legale rappresentante del GEAMM (Gruppo di Scrittori Argentini Antonio Mulet).

Attualmente scrivo e faccio parte del gruppo editoriale del Quincenal de Hungria (di Budapest).

Boris Gold si definisce semplicemente….un poeta.

http://www.ila-magazine.com/www.ila-magazine.com/spanish/Artikelen/2011/6/11_UN_VIAJE_HACIA_EL_AYER.html

Carnet di ballo

Vano di finestra, quadro surrealista
un’ombra sdegnosa che guarda e non vede
e a tratti volge lo sguardo verso un album
vincolo di vita…con il vecchio ieri.

In esso sono scritte pagine felici
un ramo di luce che lambisce rischiarando
il salone splendente, velluti e sete
un carnet di ballo…e un giro di valzer.

Passeggiò la sua bellezza come un angelo apparso
su stradine dissestate, dalla VIENNA imperiale
partiva la sua scia e faceva strage
quel ch’è passato…non tornerà più.

Non tutto è vano, poichè l’antica dama
nonostante un prima e pure un dopo
schivando dolori e tristi solitudini
rammenta al suo pensier…il giovane MARCHESE.

Chiudendo gli occhi in un magico viaggio
amoreggia leziosa, tra le braccia di lui
ascolta estasiata le sue dolci parole
che bei momenti…quelli del tempo che fu.

Era una regina in quegli ambienti
tutto intorno a lei sorrideva,
la bella giovanetta andò avvizzendo
e lo specchio ingrato…le causa dolore.

A volte in sogno rivive la sua fama
di sapersi bella e desiderata,
gli uomini persi davanti alla sua beltà,
ma il tempo ingrato…corre come un treno.

Alla fine del viaggio, tempo di bilanci
colpi mai inferti e un t’ amo amore mio
solo questi istanti, che seguono vigenti
un carnet di ballo, una lacrima…e un addio.

***

IN QUESTA STAZIONE: L’AMORE NON SI FERMA

Il viso è una mappa, solcata di angustie
questa bocca parla di pene e dolore
il suo è come un libro, di foglie ormai vizze
e le sue lacrime irrigano…un fiore triste.

Nella sua stanza fredda, da umile zitella
desideri infranti che seppe piangere
la passione assente, non spuntò sul suo viso
un muto testimone…il cristo sul suo altare.

Trascorse tanti anni, aspettando un miracolo
a base di preghiere, stanca di sognare
notti tanto lunghe e l’ingrato tempo
fiacca la sua animuccia…vuole andarsene.

Pelle rugosa e occhi che non brillano
ci raccontano una storia, che non fu a due
sola nel lettino della sala buia
ci dice che lei…muore d’amore.

Le nubi in alto, nel firmamento
con lettere indelebili scriveranno
un romanzo triste, con un profumo di vita
ché forse tra gli angeli…smetta di soffrire.

Si disegna una scia, che vola fino al cielo
i fantasmi si scostano e la guardano passare
sono coscienti loro, che il tempo è andato
è giunta l’ora… della gran verità.
© Boris Gold

(Traduzione di Giuliana Manfredi)