Mario Urbanet: la poesia è un giardino planetario

Mario U Libr Paris

ATTILIO IANNIELLO (a cura)

Note biografiche
Mario Urbanet è cresciuto tra due lingue, quella del Friuli e il francese. Il lavoro di muratore nell’edilizia a quattordici anni, la guerra d’Algeria e un forte impegno civico gli hanno insegnato l’essenziale della vita. I libri gli hanno trasmesso i valori. Attraverso le sue poesie e i suoi racconti tenta di scoprire come funziona questo mondo strano e affascinante. Sistema le parole come si sagomano le pietre di un muro dove si apre la finestrella del vento che ripete senza sosta: Perché?

Quando e come
Scrivo da quando mi hanno insegnato a tracciare delle parole su una tavoletta d’ardesia. La forma poetica l’ho conosciuta come una cosa naturale leggendo i poeti, dapprima i classici e poi i contemporanei. Ho sempre scritto per il piacere e la condivisione tra amici. Dei begli incontri mi hanno permesso di vedere i miei lavori pubblicati a partire dal 2005.

Cos’è la Poesia
E’ un giardino planetario, dove si piantano parole come semi. La loro germinazione dà un’infinita varietà alla poesia. Cerco di esprimere l’essenziale, ciò che colpisce, rivolta, dà forza. Ciò che apre la finestra del vento da dove passerà un bagliore di speranza.

Pubblicazioni
Opere in poesia:
Ouvrages de Poésie :
Mur de Sable ( brûlures d’Algérie ), Le Temps des Cerises
Lieux communs où l’on patiente, Le Serpolet
La douleur des arbres, L’Amandier
Indéfinitif Présent, La lune bleue
Poèmes sur leur Trente-et-un et plus, éditions Henry
Impressions suite poétique au fil d’expositions, Le Serpolet
Exploir sur une gravure de Giai-Miniet, Le nain qui tousse
Corps Emprunts et empreintes, vidéo de Alain Rico
Incisif Instinct, Exposition, video di Alain Rico

Poesie pubblicate in opere collettive:
Carré comme une roue de vélo, Touch’d’Auge
Ailleurs, Printemps de Durcet
La Poéie est dans La Rue, Le Temps des Cerises
Et si le rouge n’existait pas, Le Temps des Cerises
Haïti Haïcris, Corps Puce
Anthologie « Pour Haïti », Desnel
Nous la multitude, Le Temps des cerises
Les poètes en Val d’Hiver, Corps Puce
Passerelles poétiques, Corps puce
Des poètes dans la nature, l’Amandier
Dans le ventre des femmes, BSC publishing
Le Chasseur Abstrait, Florilège 2012
Catalogo Jocelyne Briselet (pittrice). Adlis

Poesie pubblicate su riviste:
Aujourd’hui Poèmes
Ecrit(s) du Nord
Incertain Regard
Ici et Là
Les Carnets d’Eucharis
CAIRNS
MOUVANCE (Québec )
Art du Nu Today 2 ( éditions Patou )
Comme en Poésie
Mille et Un Poèmes
PO&SIA (Brésil )
Revue de l’APAC
Florilège de l’APAS-BTP
Art-enCiel
CDRom 100 poeti (M.H. Audier)

Mario Urbanet ha anche pubblicato numerosi racconti presso le edizioni Albin-Michel, Glénat, Milan, L’Harmattan, Père Castor, Le Serpolet. Parecchie opere sono state tradotte e pubblicate in Cina, Brasile e Olanda.

http://www.mario.urbanet.sitew.com/

Mario Urbanet

La goccia

Quando dal cielo cade la pioggia
Crediamo tutte le gocce uguali
Tuttavia sono come noi
Nessuna assomiglia all’altra

Molto lunghe o belle rotonde
Le giovani sono più piccole
Le vecchie più larghe e pesanti
Trasparenti diafane marrone dorate

Ogni floc è differente dagli altri
Quando le gocce arrivano a terra
Tutti questi floc formano delle pozzanghere
Cantano migliaia di note

Quel giorno le gocce hanno offerto
Nei pressi del bacino di sabbia per bambini deserto
Un oceano per i loro sogni
E come infradiciare le loro scarpe

Una giovane goccia va in estasi per i loro giochi
Uno stupido che passava le dice
Credi mica piccola vanitosa di essere tu
Ad aver costruito questa piccola felicità

Non sono così stupida lei dice
Ma sono fiera di aver fatto la mia parte

***

Gorée

Isola in mare isola inferno
Agli antipodi della speranza
Scalo carcerario al limite del grande largo
Stretta porta sulla coscienza umana
Corridoio diniego ove si disintegra l’uomo

Sull’oceano avido di sangue nero
Si giocò l’avventura criminale dei conquistatori
Che si arrogano da soli
Il diritto di negare il diritto

Ricchezze eterne
Costruite sull’indicibile prevaricazione
Mercanti di uomini
Violatori di valori

Età dei ferri
Età delle pietre al posto di cuori

L’oceano complice
Indocile
Privilegiò quelli che vi annegarono
Ridivenuti liberi nella morte

Caldi di sole
Dipinti con le ultime lacrime
I muri piangono ancora
La parola che varrebbe il perdono non esiste

La nave è silenziosa quando accosta
Si raccoglie e vuota una folla di turisti
Verso la piaga che suppura
Senza mai guarire l’endemica ferita

Le loro preghiere
Risuonano come degli stracci al vento
La civiltà gettò qui
A mare la sua coscienza

Dall’isola di Gorée, al largo di Dakar, partivano per il Nuovo Mondo le navi negriere.

***

Dispersione ordinaria

Ad un uomo morto di freddo nel nostro mondo civilizzato

Cercò rifugio nella nostra città
stella della strada dai fragili ricordi
consumò la palma delle mani
in carezze fatte ai cani

le sue dita le offrì in disordine
alle sei corde della sua chitarra
i suoi occhi bruciarono di amarezza
ai venti al freddo alle brume

dimenticò i piedi in una notte nera
sui sentieri stretti della speranza
il suo sesso si perse corpo e anima
nell’incavo caldo dei letti delle donne

esaurì la sua lingua in parole scelte
per vestire il quotidiano di poesia
il suo cuore spesso si è ristretto
ad ogni partenza di un amico

così scomparse
scoria infinitesimale
un attore
del terrificante teatro della vita

(traduzione di Doretta Del Fabbro)