Tra Barocco e Contemporaneo, ovvero l’arte della contaminazione

concerto 12-1-14

GABRIELLA MONGARDI.

Chi fosse andato al secondo concerto della Stagione concertistica monregalese 2013-14, “Polifonie di ieri e di oggi”, con un po’ di preoccupazione per l’accostamento di quei due avverbi di tempo, si è dovuto ricredere: l’abbinamento tra la messa  composta dal maestro Giulio Castagnoli nel 2007 per i 900 anni del Duomo di Casale Monferrato su invito del Vescovo mons. Germano Zaccheo, e la musica sacra di Bach eseguita (la messa breve BWV 236 e il Mottetto BWV 230) non solo non strideva, ma gettava sul compositore antico una luce nuova.

La Missa Sancti Evasii riesce mirabilmente a fondere il linguaggio dell’avanguardia musicale con gli spunti melodici tratti da musiche medievali e rinascimentali che hanno un che di orientaleggiante: incastonato al centro, l’essenziale Credo III gregoriano per sole voci maschili, come un campo gravitazionale che tutto attrae e risucchia e rende significativo. Verso di esso convergono sia il Kyrie, le cui sillabe sono ridotte a suoni inarticolati di una lingua formulare di sconvolgente arcaicità, che il Gloria, scardinato e tumultuoso, saettante quanti di suono come spolette lanciate in un telaio armonico; sia i brividi di vento che percorrono a guizzi e onde il Sanctus, che i fuochi d’artificio dell’Agnus Dei, tremanti nella notte. Agli strumenti barocchi (violino, viola, viola d’amore, violoncello, contrabbasso, organo, fagotto, tromba, oboe) vengono richieste inaudite sonorità di cavallette, sonorità aliene, minerali quasi – e gli interpreti accettano e vincono superbamente la sfida.

A questo punto l’orecchio dell’ascoltatore, educato agli andamenti melismatici di sapore orientale e al severo diatonismo vocale che emergeva dalla complessa scrittura strumentale di Castagnoli, coglie anche nel mostro sacro della musica barocca armonie “moderne”, il contrappunto delle voci risulta particolarmente acrobatico, il ritmo ha un insolito swing: allucinazioni sonore, forse? O frutto di uno scavo interpretativo, quello effettuato dal Coro Maghini e dall’orchestra dell’Academia Montis Regalis sotto la direzione del maestro Claudio Chiavazza, che lascia ammirati e interiormente arricchiti? Il pubblico che affollava la Chiesa del Cuore Immacolato ha risolto la questione con un lungo, calorosissimo applauso.

(foto di Margutte)