Səgni di squil*brio

fotomontaggio di Luca Didoni

fotomontaggio di Luca Didoni

MATTEO ALDO MARIA ROSSI

Un giorno, sul pianeta Gentefurba
si volle porre fine ad ogni offesa
dovuta a una parola che ti turba

o che possa aver lesa
la sensibilità di ogni persona
diversamente intesa.

Così, menti degne della Sorbona
e dei più progressivi tra i salotti,
messa da parte la lotta cafona

degli operai, tra scioperi e cazzotti;
stufe delle battaglie centenarie
e dei cortei condotti

nel nome delle masse proletarie;
e in fondo avendo a noia
falce, martello e sbandierate varie,

furono prese dalla strana foia
di far qualcosa di davvero santo
e buono, prima di tirar le cuoia.

E quale scopo, quale miglior vanto
che usare il proprio impegno
per operare un utile trapianto

di desinenze? Cosa è mai più degno
di sostituire l’ultima vocale
con un semplice segno?

Certo non può far male
rendere senza sesso né colore
(feticci di quest’era digitale

dell’incondizionato&astratto amore)
il genere di tutte le parole,
storpiarle nel finale e nel sapore,

ridurle come scarpe senza suole,
prive della suddetta desinenza
(così come la correttezza vuole!)

e, in cambio (vertice d’intelligenza!),
apporre un asterisco o un altro segno
(si chiama schwa), così da scriver senza

maschili o femminili. Ciò a sostegno
e a più definitiva soluzione
contro ogni sciovinistico contegno

o discriminazione:
qual è il mezzo migliore a tale scopo
se non violare la declinazione

e mutilare le finali all’uopo,
mortificare il dizionario come
le regole grammaticali e, dopo,

apporre in coda al nome
così mortificato uno dei segni
di cui si è detto già sopra? E siccome

dell’asterisco non c’è chi t’insegni
né suono né pronuncia,
non resta che t’ingegni

a pronunciare l’altro. Il che denuncia
quanto l’umano tenga al suo intelletto
e quanto facilmente ci rinuncia.

*

Matteo Aldo Maria Rossi.

Poeta e drammaturgo, esordisce nel 2008 su L’Almanacco del Parnaso (G.B.Squaròtti e G.Balbis) a cui segue Pietre–grigio[di]Genova (Erga, 2017) e Grecia mia bella Genova (Delta 3 ed., 2019).

Diplomato in recitazione, dal 2013 porta in scena i propri testi Elvira, Elvire, GiallOperetta e le commedia musicale Max Tempesta. Nel 2022 debutta l’omaggio a Paolini Il Vangelo secondo Pierpaolo.

Dal 2019 collabora col fotografo Luca Didoni al progetto PHOTOFABULAE che nel 2022 presenta l’evento Il Processo di Prometeo reel fotografico su lettura dell’omonima ode di Rossi.