Il mio giorno

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FRANCESCO BENNARDO

Il mio giorno è un’ora, la mia ora è un minuto, il mio minuto è un secondo! Cosi passa il tempo; il tempo è solo un battere di ciglia che al risveglio è già passato. Giorno dopo giorno, vorrei cambiare il mio giorno con un giorno d’un bimbo spensierato, ignaro di comprendere la vera ragione di un giorno, la voglia di crescere e diventare adulto. Mentre io vorrei un giorno da bambino lui vorrebbe un giorno da adulto, cosi scorre il tempo dove ogni giorno diventa ora, e dove ora diventa minuto e dopo, minuto per minuto, diventa attimo. Questo è il mio giorno… Mi serve un attimo per riflettere che oggi è un nuovo giorno: ricordo appena di aver sbattuto gli occhi e di essermi addormentato, che è già un altro giorno, e così si ripete giorno dopo giorno, ora dopo ora, minuto dopo minuto, ma basta quell’attimo per capire che sono insonne, vittima di questo giorno che intrappola il mio tempo, cosi mi ritrovo abituato a vivere questo giorno insonne e vigile di sonno. Odio il ticchettio dell’orologio che segna le mie ore che diventano minuti, così alla fine di un ticchettio arriva l’ora quell’ora che aspetto per poter capire che sono sveglio e non insonne. Difficile capire se è già arrivato un nuovo giorno o se è ancora notte, ma ti affacci alla finestra e capisci che è un nuovo giorno… Alzarsi da una notte è come alzarsi da un giorno, qualcuno lo chiama insonnia ma io, se dovessi mettere un nome a questo giorno, lo chiamerei semplicemente “IERI”.

(Foto di Bruna Bonino)