Roberta Fava, Lo zoo naturale (Se gli animali potessero parlare)

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ROBERTA FAVA

ALCE
Passeggi liberamente tra l’America
e l’Europa.
Alta, lunga, vegetariana
trovi il tuo spazio
tra la neve della Scandinavia,
fra il buio e la luce del sole
che d’estate non tramonta mai.
Vivi in gruppo,
è più prudente non smarrirti
quando il sole è troppo addormentato.
Sul tuo capo,
una grande pala orizzontale.
Spesso incurante degli umani,
vai padrone nelle terre sconfinate,
per le tue meditazioni.

ANATRA
Pur volando con le tue ali
sei anche regina dell’acqua.
Vaghi dolcemente
tra fiumi
e acque tranquille,
nascondendoti tra il fogliame
di canali e di canne riparatrici,
portando con te i tuoi piccoli.
E ti trastulli con loro
con amore materno.
Variopinte le tue penne.
Un pittore si è divertito a dipingerle.
Quando sei con le tue amiche,
tra le nuvole in cielo
trovi sempre la direzione giusta.
Ci insegni il rispetto
per la natura
e la pace dell’anima,
nella contemplazione
della bellezza acquatica.

ARMADILLO
Sei armato, come un guerriero,
con la tua corazza,
accarezzante il corpo.
E il dorso è fasciato
da cinture squamose.
Non sei molto grande,
con muso allungato.
Zampe corte e coda stretta.
Spesso ti curvi a palla per proteggerti,
come un antico soldato.
Scavi tane per la tua dimora segreta.
Non lasci trapelare nulla,
sembri molto riservato e ostile
verso chi ti è poco amico.
Che abitudini hai,
o armadillo.

ASINO
Dal manto scuro,
occhi dolci e timidi,
amato dai bimbi,
quando si accostano a te.
Paziente e calmo
quando nei prati godi la pace
del mare d’erba,
diventi cocciuto
quando ti punti
sulle tue ragioni.
Nei tempi andati,
ti abbiamo visto bloccare
anche il traffico di cavalli metallici,
in attesa di una riappacificazione
con il tuo padrone.
Hai sopportato enormi pesi
sulla tua groppa,
per i lavori umani.
Ormai sorpassato
da veloci mezzi di trasporto,
te ne stai solitario
in attesa di piacevoli carezze
per le tue lunghe orecchie.

Roberta Fava, Lo zoo naturale (Se gli Animali potessero parlare), pref. di Enzo Concardi, Guido Miano Editore, Milano 2022, pp. 296, isbn 978-88-31497-73-2, mianoposta@gmail.com.

Dalla prefazione di Enzo Concardi:

Per comprendere a fondo i motivi di questa pubblicazione originale e inconsueta – Lo zoo naturale, se gli animali potessero parlare … – della poetessa e pittrice rodigina Roberta Fava, occorre considerare il suo background geografico, culturale, professionale. L’autrice vive nel Parco Regionale del Delta del Po, che costituisce un areale ecologico privilegiato in cui il rapporto con gli elementi naturali è primario, anche come fonte di ispirazione artistica, per paesaggi, scenari, suggestioni, biotopi. È chiaro che per scrivere un libro sugli animali – in poesia – bisogna amare la natura, ma anche studiarla. Inoltre ha poi varcato i confini provinciali, in età adolescenziale e giovanile la poetessa ha studiato in Toscana a Colle Val d’Elsa e nelle Marche ad Urbino, e che è stato il contatto con l’ambiente collinare di quelle terre a far nascere primariamente in lei l’amore per gli spettacoli naturali.

Si è avvalsa anche dell’esperienza di una precedente opera similare, cioè L’arcobaleno dei fiori (2016) di cui la prefatrice Cristiana Vettori dice: «Silloge poetica che si compone di una novantina di liriche, ciascuna dedicata a un fiore: la stessa parola antologia, come sappiamo, ci ricorda questo accostamento.» Dunque la poetessa ha seguito le sue stesse tracce, catalogando e descrivendo innumerevoli esemplari dei «nostri fratelli minori», dei quali veniamo a conoscere habitat, caratteristiche e abitudini di vita, fisionomie, e spesso anche procedendo a creare immagini antropomorfe. Nel saggio di Michele Miano Il sentimento della natura in Roberta Fava (in Alcyone 2000. Quaderni di poesia e studi letterari, n. 12, G. Miano Editore, 2019) si sottolinea l’importanza del rapporto con la natura, da inserire in una visione del mondo unitaria, con l’armonia e la serenità del suo esistenzialismo ottimistico; così «la simbiosi dell’uomo con la natura può divenire di nuovo osmosi, se sapremo leggere nelle cose più semplici la profonda essenzialità poetica» che, in un suo verso, si traduce nell’impossibilità di non attendersi l’arcobaleno dopo la pioggia.

Avvicinandosi ora al testo dello Zoo naturale, Roberta Fava si è inserita in una tradizione che unisce poesia e scienza, avendo svolto un lavoro di catalogazione degli animali presentandoli anche in ordine alfabetico, segno di un influsso enciclopedico tipicamente occidentale. La letteratura favolistica mi pare sia il genere più vicino alla sua impostazione, con esplicito scopo educativo.

Il libro è strutturalmente suddiviso in tre parti: Animali di terra, Animali d’acqua, Animali d’aria. La forma metrica è quella della strofa unica per tutte le composizioni, la lirica è essenzialmente descrittiva, ma non prosastica e analitica, conservando una propria leggerezza di ritmi e scansioni. Il discorso sugli animali avviene quasi sempre utilizzando il tu confidenziale e un tono colloquiale, dimostrando anche con questa scelta lessicale la sua empatia con la natura vivente:  anche gli animali esistono per volontà divina. In talune liriche avviene il confronto di caratteristiche animali con i caratteri umani. Camaleonte, simbolo del trasformismo: «Così, come te, le persone / cambiano opinione / e si trasformano / secondo le loro opportunità». Iena, triste fama di becchino: «Iena è detto anche colui / che approfitta dei problemi altrui». Delfino è un «compagno dell’umanità» per la sua socievolezza, amicizia, fedeltà, intelligenza. Ostrica: la perla è un dono per l’uomo e la sua chiusura è simile ai caratteri ostinati ed introversi. Sirena: simbiosi animale-persona, adescatrice con il suo canto ingannatore. Aquila: «Emblema di domini umani / di sconfinate libertà / del divino arcano». Cicogna: «Simbolo della maternità / desiderata ed agognata» come nei racconti ai bambini. Cigno: «Solitario e regale», gli umani vedono in lui bellezza e libertà. Colomba: «Simbolo di pace / di serenità, / dello spirito celestiale…».

Al termine della rassegna dei “nostri fratelli minori”, la scrittrice ci comunica dunque un chiaro messaggio, ossia l’amore e il rispetto per tutte le creature viventi e per la Natura, vista come madre ed emanazione divina.

Roberta Fava è nata a Taglio di Po (RO) dove risiede; è laureata in Pedagogia, Materie Letterarie, con diploma in Giornalismo; ha insegnato presso la Scuola Media del suo comune e ha ricoperto l’incarico di consigliere delegata alla cultura, pari opportunità e gemellaggi. Ha pubblicato le raccolte di poesie: Frammenti, 1989; Come un Giullare, 1999; Non solo amore, 2001; Alfabeto poetico, 2008; Grappoli di stelle, 2010; Alle porte del cuore, 2011; L’arcobaleno dei fiori, 2016. Ha inoltre pubblicato, in collaborazione con la scrittrice Loredana Capellazzo il romanzo La rosa d’argento, 2009; ha ricevuto riconoscimenti e premi sia per la poesia che per la prosa. È stata coordinatrice del Laboratorio di Scrittura Creativa di Rovigo (poesia) dal 2009 al 2015. Roberta Fava è anche pittrice; ha partecipato a mostre collettive e personali in Italia e all’estero.