Una gita di sci-alpinismo

Tracce

GABRIELLA MONGARDI

Partiamo, lasciando dietro di noi il freddo e l’ombra del fondovalle. Saliamo tra pendii brulli, spogli di neve; gli sci sullo zaino mi pesano: ce la farò? Gli occhi, chini a contare i passi, scoprono fiori e arbusti sconosciuti: il loro verde è ben reale, nella desolazione, e ad esso mi aggrappo, per continuare. Non penso più.

Finalmente, la neve. Camminiamo in mezzo a un bosco di faggi incantato: con il carico più leggero, posso ammirare avidamente ogni linea, ogni iridescenza di quel paesaggio.

La breve sosta in punta, poi la ripida discesa, che non so dire. Mi fa paura usare la parola “felicità” per spiegarmi l’euforia sottile che mi invade – credevo che quella sensazione non potesse tornare: eppure quel cielo, quegli alberi, quella neve mi danno felicità, quella che fra gli uomini non so più trovare – quella che forse non si può trovare se non qui, in montagna…

E penso a te, in un lampo: se ho vissuto questa giornata lo devo a te, che mi hai insegnato a non averne paura. Siamo molto lontani, ora; e forse non abbiamo avuto altro in comune che una gita di sci-alpinismo: la parabola di una vita…

Nani Norea 2