In un seme

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ATTILIO IANNIELLO

Fan parte di elfi, labbra, ali, voli
e prima di entrare nella ruga, i semi
fanno lunghi viaggi e s’infilano tra le spighe
I semi sono i maestri naturali della dispersione
figli della terra e del suo ventre, fratelli del vento
e dei colori. Loro padre è il polline, per madre
hanno l’aria, come letto nuziale il fiore
e per follia l’amore.
Dino Azzalin (da “Il pensiero della semina”)

La questione ambientale è sempre più all’ordine del giorno di tutti coloro a cui sta a cuore la sopravvivenza dell’uomo sul nostro pianeta Terra. In particolare le nuove generazioni sono diventate protagoniste della lotta al cambiamento climatico, lotta che implica un cambiamento di rotta sociale, economico e culturale che investe tutti i settori della comunità umana.
Il 25 settembre 2015 le Nazioni Unite in seduta plenaria approvano l’Agenda 2030, un piano d’azione che ingloba 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile. Tra questi il quindicesimo è specificatamente dedicato alla salvaguardia dell’ambiente, salvaguardia che è qua e là presente anche negli enunciati degli altri sedici obiettivi.
Il titolo dell’obiettivo n. 15 suona così: «Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre, gestire sostenibilmente le foreste, contrastare la desertificazione, arrestare e far retrocedere il degrado del terreno e fermare la perdita di diversità biologica».
Sull’importanza della diversità biologica ha già parlato Charles Darwin; molte associazioni per la difesa della natura nascono nel corso della seconda metà del XIX secolo. Cito solo, per esempio, la “Pro montibus” costituitasi nella primavera del 1898 a Torino il cui Statuto all’Art.1 recita: «Art.1 È costituita un’Associazione Italiana col nome di “Pro Montibus” la quale si prefigge: Di favorire il rimboschimento e di curare l’osservanza delle leggi sul regime dei boschi. Di favorire il miglioramento dei pascoli alpini. Di patrocinare l’istituzione di giardini e di arboreti alpini, di esercitare speciale protezione sulle piante e sulla flora di montagna. Di patrocinare lo sviluppo di tutte le industrie agricole, alpine e silvane. Di favorire la conservazione e la propagazione degli uccelli utili all’agricoltura e dei pesci che popolano i torrenti di montagna».

La difesa e promozione della biodiversità inizia dalla salvaguardia e diffusione dei semi.
Nel corso del XX secolo sono sorte in diverse parti del mondo banche di semi atte a conservare nel tempo gli stessi; pensiamo, per esempio, all’Istituto Vavilov di San Pietroburgo, fondato nel 1925 e che conserva oltre 350mila specie di semi; allo Svalbard Global Seed Vault della Norvegia; o, più vicino a noi, a Chiusa Pesio, la Banca del germoplasma vegetale della flora autoctona del Parco delle Alpi Marittime, che opera per la conservazione in celle climatizzate dei semi della flora spontanea, con particolare interesse per il settore alpino sud occidentale.
Vandana Shiva, fisica quantistica ed economista militante ambientalista indiana, afferma che «Ogni seme è l’incarnazione dei millenni di evoluzione della natura…» ed è giusto salvaguardarli, anche con piccole azioni quotidiane, perché «mi insegnano a rigenerare la vita, mi insegnano il valore della diversità e della democrazia, del dono e della condivisione».

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Per tutti questi aspetti il libro “In un seme. Manuale per piccoli collezionisti di meraviglie” di Beti Piotto e Gioia Marchegiani è un prezioso testo per avvicinarsi al variegato e sorprendente mondo dei semi.
In IV di copertina si legge: «Questo non è un manuale di botanica, ma un libro che con parole e figure racconta la biodiversità attraverso i semi. Perché proprio i semi? Perché sono l’emblema perfetto della vita: hanno infinite e sorprendenti forme, sono avventurosi, intelligenti, generosi, sanno spostarsi e adattarsi all’ambiente, difendersi e fare amicizia con molte specie viventi. Un seme, piccolo o grande, contiene tutto ciò che serve per vivere. La nostra vita sulla Terra dipende dalle piante, e la vita delle piante dipende dalla capacità dei loro semi di farla nascere; per questo è fondamentale conoscere la Storia e le storie dei semi, la loro importanza, e la loro sbalorditiva varietà».
Sfogliando le pagine del libro si ha la sensazione di attraversare un campo, un bosco di carta dove le informazioni scientifiche date da Beti Piotto sono evidenziate delle stupende illustrazioni di Gioia Marchegiani. Le informazioni sulla biodiversità, su come riconoscere i semi e sulle diverse modalità dei semi stessi di raggiungere il suolo in cui germogliare, con decine e decine di esempi, si uniscono a proposte concrete per intraprendere il ruolo, quanto mai prezioso in questi nostri tempi, di custode dei semi.
Un testo che, come dicono le autrici, è rivolto a lettori dai 0 ai 99 anni, perché tutti siamo chiamati, come direbbe Vandana Shiva a proteggere i semi «per il bene della terra e di tutti gli esseri viventi che la popolano»

Mettendo radici,
il seme del cuore
germoglia e fiorisce,
e maturano
i suoi frutti.
Saigyō (1118-1190)

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Le autrici:

Beti Piotto, agronoma nata a Villa Diego (Santa Fe, Argentina). Si occupa di biodiversità vegetale, specie spontanee e propagazione per seme di alberi e arbusti. È autrice di oltre 200 lavori pubblicati. Ha lavorato in Argentina presso l’Università Nazionale di Rosario, in Honduras per la FAO e in Libano per il Ministero dell’Ambiente libanese. In Italia ha lavorato per l’Ente Nazionale Cellulosa e Carta, il Ministero dell’Ambiente e per l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. Numerosi i riconoscimenti ricevuti a livello internazionale, tra i quali: Diploma d’Onore al merito scientifico dalla Presidenza della Repubblica Argentina (1996); Premio “Donne in Campo” della Confederazione Italiana Agricoltori (2011); Laurea Honoris Causa dell’Università Nazionale di Córdoba (2012); Premio Raíces del Ministerio de Ciencia, Tecnología e Innovación Productiva dell’Argentina (2016). Nel 2018 è stata nominata membro dell’Accademia Italiana di Scienze Forestali.

Gioia Marchegiani è nata a Roma nel 1972. Dopo essersi diplomata in Illustrazione all’Istituto Europeo di Design di Roma si è trasferita a Berna in Svizzera dove ha vissuto dieci anni. Oggi vive e lavora a Roma, tra il mare e la città, con la sua famiglia, due gatti, due cavie e quattro tartarughe di terra. Ama disegnare en plein air, passeggiare e fare giardinaggio, attività che considera forme di meditazione funzionali alla creazione artistica. I suoi libri sono stati pubblicati in Italia e all’estero e ha ricevuto importanti riconoscimenti a concorsi nazionali ed internazionali tra i quali nel 2017 la selezione per la Mostra degli Illustratori della Children’s Book Fair di Bologna con le illustrazioni tratte da “Il campanellino d’argento”, con testo di Maria Lai. Oltre al mestiere di illustratrice insegna disegno e acquerello a bambini e adulti e svolge laboratori di promozione alla lettura, di sensibilizzazione alla cura del verde attraverso attività didattico-creative con la sua associazione Semidicarta.
Gioia Marchegiani: https://www.marchegiani.com/

(le biografie sono tratte da https://www.topipittori.it/)

Il libro “In un seme. Manuale per piccoli collezionisti di meraviglie” di Beti Piotto e Gioia Marchegiani è stato presentato dal Comizio Agrario, da Margutte e dal BANCO Libreria, nell’ambito della rassegna “Coltiviamo letture”, venerdì 3 dicembre 2021 alle ore 17,30. Le autrici hanno dialogato con Milena Bellonotto, operatrice culturale in orticoltura didattica e terapeutica, e collaboratrice del Comizio Agrario.

https://youtu.be/z3GULQBOl7A