L’egoismo degli alberi

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MARGARET MCCARTHY

L’EGOISMO DEGLI ALBERI

I

È lo spettacolo più crudele,
ostentano tali nuvole
di bianco che ti fanno credere
in una qualche infinita generosità;
ti ricordi com’eri l’anno scorso

e i peri ti fanno credere per un attimo
che veniamo dal cielo,

dimenticare che veniamo dalla polvere,

dimenticare che verremo abbattuti.

I peri ti prendono in giro; non hanno problemi, loro
Di rinnovamento e decadimento.
Guarda come si piegano e ridono;
Non sarai mai così piacevole o tanto
Incurante.

Ora potresti dite che è vanità oppure sicurezza
che è naturale per chi è bello,
ma mentre i boccioli mutano da bianco a verde,
mentre si raggruppano esclusivi, come ladri, a fiorire,
tu capisci:
nascondono un segreto che non ti confideranno mai.
Quello verde sei tu
dall’invidia.

II

Riponi il tuo cappotto invernale.
Il giorno dopo arriva la neve d’aprile1;
boccioli gialli in un sudario, merletti di fiori bianchi e di brina,
il profumo svanito,
le uova colorate dormono sepolte2.

L’abito sensuale degli alberi si scambia
per questa estetica minimalista, più formale;
come appaiono moderni nel classico bianco e nero,
eleganti nella tenuta da ufficio,
questi dirigenti spietati a loro agio con la morte improvvisa.
Il capovolgimento è il loro ordine naturale.

III

Le foglie verdi di linfa sono splendide e grandi
nella resurrezione; come San Tommaso che non ha creduto
questo può rappresentare la luce di aprile.

Il giorno che scorre le bacia
e in quel momento di rivelazione, quello spettacolo miracoloso, brami
di baciarle anche tu; perdoni l’egoismo degli alberi.

Li perdonerai di nuovo, stanotte
sotto la luna perfetta

e infinite volte ancora.

1 Riferimento alla poesia An April Sunday brings the snow di Philip Larkin.
2 A Pasqua nei paesi anglosassoni si nascondono uova di cioccolato nei giardini per una caccia con i bimbi.

La raccolta poetica di Margaret McCarthy Notebooks from Mystery School (Finishing Line Press, Georgetown, KY, 2015) è stata finalista al Premio New Women’s Voices. Le sue poesie sono apparse in riviste letterarie, antologie e altre pubblicazioni, incluse The Pagan Muse: Poems of Ritual and Inspiration (Kensington Publishing), Cyphers Literary Magazine (Irlanda), Working Papers in Irish Studies (Nova SouthEastern University), HIV HERE AND NOW ON-LINE POETRY PROJECT, Home Planet News,Gargoyle Magazine, Shaking Like A Mountain: Online Literature about Contemporary Music, Poetry New Zealand e California State Poetry Society Quarterly, solo per nominarne alcune.
Ha ottenuto la laurea alla NYC’s School of Visual Arts ed è una fotografa professionista in New York City; le sue opere sono state ospitate in numerose mostre.
Nel suo sito A VISION AND A VERSE, www.avisionandaverse.com abbina poesia e immagine.

L’originale in lingua inglese si trova qui.