Miracolo a Manhattan

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GEORGE GÖMÖRI

In tutta New York cosa mi piaceva di più
era l’albero: quell’albero col suo fogliame
che allargava le braccia fin lassù sul tetto,
verde e abbandonato come il miracolo quotidiano
che è il creato.
La vita tutto intorno era soffocata dal cemento,
una giungla di mattoni aggrovigliava ogni cosa,
e la notte quell’albero portava alla mente
una solitaria sentinella, che scruta,
che resiste per noi. Nel profondo della strada,
un tempo disorientato continua a ronzare, a sciamare,
mentre l’albero si erge per quindici piani
e vive, continua a vivere,
sopra e oltre la corsa delle macchine.
Anche tu dovresti vivere così, per il bene del futuro,
con la bellezza e l’audacia di quell’albero,
modellare la luce che ti colpisce in colori,
che la melodia della tua vita possa ergersi verso il cielo.

(Traduzione dalla versione inglese di Silvia Pio)

George Gömöri, Membro emerito del Darwin College, Cambridge, poeta e traduttore, vive in Inghilterra dal 1956. Ha pubblicato sessantatré libri, tra i quali molte raccolte di poesia. Il più recente è un’antologia di versi in ungherese dal titolo Steep Path, tradotto in inglese da Clive Wilmer e dallo stesso autore. Tra i premi ricevuti citiamo il Pannonius Prize for Translation (2014). Attualmente vive a Londra, dove lavora presso School of Slavonic Studies and University College.

Illustrazione (china e acrilico) di Franco Blandino.

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