La piazza e la gogna, poesie di Yuri Ferrante

bruna-bonino

YURI FERRANTE

La piazza e la gogna

Senza pelle avanzo ancora
l’aria fa male, taglia la carne
viva, nel sangue
acceso il ricordo
ribolle la colpa,
la piazza e la gogna
gremita di gente
che fissa la faccia
ma non la ricorda.

Si svolge la pena
come una mattanza,
sfiorando la rissa
tra me ed il bisogno
di avere chiarezza
da dove provenga
il corvo che ringhia,
sghignazza e mi becca
da sopra la spalla.

*

Parallele sporche

In te abita una luce,
la nascondi sottopelle
mi piacerebbe scoprire a cosa conduce.
Se rimane sempre accesa
o se si spegne quando il paese tace.
Ti abbandoni al suono dei torrenti
provando a oltrepassare i ponti,
si arriva all’altra riva
e trasciniamo il corpo,
lo stesso di prima.

Un lampadario di cristalli
in una sala degli specchi
o solamente un lume
al centro di una stanza?

Siamo parallele sporche
ci sfioriamo per sbaglio,
attimi distratti che non significano niente.
Il mio vagone segue il binario
fermate e gallerie, chiudo gli occhi
il bagliore della scia
passa a fianco, penetra il pensiero.
Abbasso il finestrino, credo per riflettere
non c’è che aria, sparata sulla faccia
a cancellare le domande, ne resta solo una.

Vorrei sapere
se sei felice.

*

Attraverso

Ci sono anime sole
che viaggiano al buio
tra le persone
per non farsi del male.
Illudersi di essere come gli altri,
ma non c’è noia nella follia
e non si può fingere di essere Re
quando si balla come schiavi.

Tra vortici e silenzi
nei venti che passano tra i cementi,
forse un soffio ti sfiora a rivelare
che un tuo sorriso ha conseguenze.

(“Parallele sporche” e “Attraverso” sono già apparse sul sito di Poliscritture)

Yuri Ferrante nasce nel 1983 a Modena. Nel 2008 vince il concorso “Dimmi la verità Holden” con il racconto “East America” contenuto nella raccolta di racconti “Volevo uscire ma il mondo è esploso”. Nel 2014 esce la raccolta di racconti brevi “La scrittura sintetica”.

(Foto di Bruna Bonino)