Il grande repertorio barocco europeo

concerto-2020-10-24

GABRIELLA MONGARDI

Un concerto di musica antica, come quello tenuto sabato 24 ottobre a Mondovì dall’Orchestra giovanile dell’Academia Montis Regalis diretta da Fabio Bonizzoni, è sempre un concentrato di storia della musica europea: in questo caso, della musica barocca d’Oltralpe, tra Germania, Francia e Gran Bretagna, rappresentate rispettivamente da Bach, Muffat e Purcell.

Apre il concerto la suite bachiana in sol minore BWV 1070, che gli esperti in realtà attribuiscono al figlio maggiore di Johann Sebastian, Wilhelm Friedemann: in effetti, in tutti i movimenti ci sono elementi – quali sospiri a eco, imponenza tumultuosa, dolcezza inquieta, impazienza di liberarsi delle pastoie della polifonia, che mal si addicono al cantor di Lipsia…

Del secondo autore in programma, Muffat, la ciacona dal concerto grosso Propitia Sydera è un rincorrersi di onde verso la spiaggia o di uccelli in volo nel bosco; ad ogni ritorno dei vari temi si spalancano panorami sempre diversi, in un intreccio di masse sonore che si scambiano continuamente di posto; l’interpretazione ne mette fortemente in risalto la struttura dialogica, da “concerto grosso” appunto.

Lo stesso avviene nel travolgente Prelude di Purcell, in cui il dialogo tra violini e bassi è così serrato da diventare un vero e proprio botta-e-risposta. L’atmosfera è quella delle musiche per scena, usate come introduzione e collegamento fra gli atti della semi-opera e come base per danze, e caratterizzate da grande varietà di “affetti”, da intenso dinamismo e da una dimensione fiabesca.

Con l’ultimo brano eseguito, il concerto in re minore per due violini e orchestra BWV 1043, si ritorna in Germania, tra le note di Johann Sebastian Bach. I due solisti spesso suonano lo stesso motivo in successione, così come l’orchestra,  sicché la densità della struttura fugata diventa non solo fattore di coesione formale, ma esaltazione della musica come ragione di vita, armonia che contempera gli opposti, elide le antinomie, accorda le dissonanze, rappacifica e riconcilia. Come nella musica, anche nella vita il ritmo è tutto; qualunque tempesta si può affrontare se si tiene il ritmo, se ci si abbandona al ritmo – questo sembra insegnarci Bach attraverso l’esecuzione impeccabile di questi musicisti.