Poesie d’esordio di Valerio Succi

primo

VALERIO SUCCI

III
Le mezze stagioni sono scomparse, si sa
il clima è impazzito, manicomio
temperature dal deserto al polo, un attimo.

Questo forse scombussola i giovani
oramai disorientati, bandiere al vento

oggi dunque coi comunisti, (finta) Resistenza
invocando la legalizzazione, mille pseudo-rivolte
in piazze gremite, aggiornamento social.

Poi la brezza, migrazione a destra
all’attacco dei neri, Tutti a casa loro
ecco l’esercito dei veementi nazi, patriottici (?).

Le mezze stagioni, come i valori, dimenticate
impazzita è la società, bomba in detonazione
mutevole pari al vento, segue ogni direzione.

*

V
Canto rivolto ai giovani
l’urlo d’una generazione
troppo distante, incomprensibile dagli avi.

Canto, difendo i giovani
figli tecnologici, lontani i genitori
che ci hanno partoriti soli.

Canto, lotto per i giovani
contro chi non ci dà fiducia
chi vende mera illusione.

Esorto questi giovani
visti come dei fannulloni mammoni
ma capaci, talentuosi, di riscatto voraci.

Dedicato a chi non sa cosa fare della propria vita
a chi vivrà il suo sogno
a chi fallirà, ma avrà lottato.

Dedicato a chi è presente alla storia
a chi giungerà nel futuro
lettore d’un canto d’antica rivolta.

Testimonianza per i futuri giovani
questa poesia, questi pensieri, ‘sta rabbia
e se loro vorranno uccider noi, ben venga!

Il tempo astante d’una nuova lotta,
un secondo genocidio generazionale…

*

VI
Ogni poeta ha la sua strada
i grandi immortali scolpiti nel tempo
l’esistenza acquista un senso.

Da qui parte il mio viaggio
aperto a chiunque, abbandonabile in qualunque momento
voi i miei marinai, in ‘sto mare ostile
mai l’idea d’insuburdinazione, però…

Non vedetemi, ciechi, come un oracolo
canto ciò ch’ho vissuto
provato pensato amato
desiderato sognato immaginato…

Ma mai espresso
quindi mi rifugio su quest’isola deserta
e te, membro della ciurma mia
raggiungimi, dritti al largo poi
partiamo alla scoperta di meandri sconosciuti.

Valerio Succi, PRIMO, Terra d’ulivi edizioni

Valerio Succi, ventenne originario di Lugo che ha abitato a Bagnacavallo fino a quando non ha iniziato a frequentare la facoltà di lettere moderne presso l’Alma Mater Studiorum di Bologna, città dove attualmente vive, ha già pubblicato alcuni suoi scritti in varie antologie ma è ora alla sua prima, e davvero, vista la densità delle sue parole, si spera non ultima, opera in versi. Divisa in varie sezioni, è caratterizzata per un linguaggio semplice, chiaro, brillante, intenso, che indaga con cura, attenzione e acume l’estrema varietà dell’umana sensibilità di fronte all’avventura della vita. (Dal blog del poeta)

www.succivalerio.wordpress.com