I tamburi

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MIMMO PUCCIARELLI

I tamburi
battono i tamburi contro le mie finestre
si sono raccolti per manifestare
contro le nefandezze
per esprimere la rabbia dei cuori
e le ragioni della mente
i miei pugni sbattono contro i muri
ma anche i tronchi degli alberi
quelli che lo spray colora come per gioco
i tamburi avanzano
come in una guerra frontale
tra la vita e la morte
quella che ci prese Bibi proprio un anno fa
che senza paura venne a sfidare i nostri sorrisi
le nostre carezze
e le poche certezze
che ci permettono di restare in piedi
di guardare sul marciapiede la coperta rossa
che ricopre il rifugiato o la rifugiata
che allatta il suo bambino o la sua bambina
e ti guarda con occhi che vogliono essere dolci
per ringraziarti
per metterti di fronte al dubbio:
ma perché non sono capace di dare tutto me stesso
per questo mondo che soffre?
dove devo andare a prendere i tamburi per innalzare la voce
correre ai ripari di fronte al telegiornale
quello che sceglie di farci piangere
o sorridere
ma non sempre riflettere sul nostro cielo che si oscura
di miliardi di parole buttate giù da dita veloci
che sfiorano i tasti invisibili dei nostri telefonini?
I tamburini gridano
io mi piego
sulla tastiera di un pianoforte elettrico
sulla guancia lontana di un amore spezzato
sulla margherita che rinasce tra due pietre secolari
e le mie figlie che ballano
e questa mia mano che ti saluta
ti dice addio
e poi riprende a picchiare
sulla pelle del tamburo dipinta di nero
che urla urla urla la mia rabbia
quella di non poter volare
di non sapere amare!
Aiuto! Aiuto!

27 febbraio 2019

La foto è di Mimmo Pucciarelli