Basterebbe essere tutti un po’ più laici…

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RICCARDO MAZZAMUTO

I.
Mani si accoppiano,
sovrappongono calchi
di pongo fango, un rito
garantito (perdono)
svanito. E cestini
chiusi borse aperte
concussioni monete
e offerte cadono
da rituale a ritmo
di una al secondo
in, e bankitalia…
godono in silenzio.
Rassegnati i presenti
e/i defunti… morti…
Evacuati peccati
dai luoghi sacri
e gettati in mare.
Fiumi di crediti
divisi dai liquami…
Finalmente siamo
ora, siamo figli
dello stesso utero.

III.
Riposta… impalcatura
cupola metallica
la cui vista dava
sul palco, nascondeva
giochi proibiti
e ferite e ferite.
Disegnato su tela
il cielo, alberi,
frutti e pini vecchi
usciti senza colpe
né tracciabilità
agli occhi dei fedeli.
Salmone viaggiatore
grida e grida… grida…
comunica alla stampa.
È un pazzo! è pazzo!
Viene afferrato…
preso e cucinato.
La volpe e il gatto
avanzano fin dentro
le vene, raggiungono
il cuore che si agita,
si gonfia di gioia
e prospera la fede
ergastolana, imposta
bontà da dittatura.
Non c’è remissione
Complice farai parte
dell’esercito armato,
carcerato a vita.

IX.
Abbattono anime
ostinate vicino
al muro diventato
deserto con colpi di
preghiera a salve.
Dentro… dentro scavano
per far riemergere
i segreti bancari,
conti, titoli azioni.
Là una volta lavato
purificato, quando
disinfettato, quando
sarà messo all’asta
ci abiteranno… figli
del popolo… popolo
con consumi d’acqua
luce gas ici e irpef
gratuiti… gratuiti.
Fanciulli seviziati
da idee imposte,
dottrine e religioni:
obbiettivo di voto
democratico retto
insieme per morire
di futuro. Conosco
l’enigma della vita
ma non posso svelarlo…
Campo di battaglia,
questo… dovete solo
obbedire e vivere
questo e per noi.

Riccardo Mazzamuto, La volpe e il gatto – Poemetto civile (basterebbe essere tutti un po’ più laici), LietoColle 2016
Fotografie di Massimo Carolla

Riccardo Mazzamuto (Livorno, 1966) ha pubblicato Abitudini d’animo ( Editrice Nuova Fortezza, 1988) prefazione di Laura Bandini, La sorte dell’ingranaggio (Campanotto Udine, 1993) prefazione di Carlo Marcello Conti, De profundis (Gazebo Firenze, 1997) prefazione di Mariella Bettarini. È presente in due antologie edizioni 1988 e ’89 “Calafuria” (Il Gabbiano edizioni Livorno) prefazione di Riccardo Marchi. Della sua poesia si sono occupati anche Dario Bellezza e Raffaello Bertoli.