Una poetessa esiliata nei campi di colore

Oil on canvas / olio su tela

Oil on canvas / olio su tela

MIRIAM NEIGER-FLEISCHMANN

ESILIO
Sono un poeta esiliato nei campi di colore,
semino parole nel solco del pennello
germoglio versi rimati sopra quadri delicati
li fertilizzo con pigmenti,
faccio crescere le immagini.
Sono un pittore esiliato dai campi di colore,
metto insieme parole cadute dal cielo
come angeli ribelli che cercano salvezza;
sistemo lettere urgenti su fogli agitati,
ci costruisco spettacoli.
Sono una donna esiliata dai distretti dell’amore
in una terra con colori di pioggia, in spazi pieni di segni.
Condannata a raccogliere nella cassetta dell’elemosina
scarti di spirito dietro le quinte della realtà
per soddisfare la mia anima.

Acrylic on paper / acrilico su carta

Acrylic on paper / acrilico su carta

I MIEI SEGNALI
Notte d’estate sopra Gerusalemme:
nel cielo un aereo tetro,
ringhia come una lucertola nell’aria,
un dinosauro mutante.
Veicoli di emergenza fanno
a pezzi la notte gemendo
sulle strade illuminate
fino alla disperazione.
I magazzini della repressione sono
pieni zeppi: parole
piovono giù
e si spandono in un lago di ricordi.
La paura ti stringe
ed è infinita come il cosmo.
Il mio corpo è immerso
nella carne grassa della notte.
Decorando lo spazio, le stelle
sono pailette su un velo occidentale.
È difficile essere confortati dal lucore.
Il loro aspetto freddo assorbirà i miei segnali
fra cento anni luce
e allora sarà troppo tardi.

View from the bench of Holman Hunt towards Herodion / Veduta dalla panchina di Holman Hunt verso Herodion

View from the bench of Holman Hunt towards Herodion / Veduta dalla panchina di Holman Hunt verso Herodion

LA PANCHINA DI HOLMAN HUNT
(questo è il video)
Sono seduta sulla panchina di Holman Hunt
davanti al Convento di Elia.
Alzando gli occhi verso le colline,
disegno Herodion
e i sobborghi di Betlemme.
La tomba di Erode è scolpita
nel paesaggio.
Rachele che piangi, trova un luogo dove possa vivere.
Miriam è nella stalla
con un bambino al seno,
questa volta un bambino palestinese.
E i Magi arrivano dalle Nazioni Unite,
dal terzo mondo, Norvegia e America
e adorano
gli ulivi e la storia
e scattano una foto, un souvenir
di un piccolo Filisteo, un ragazzo
che non ha ancora imparato a tirare pietre.

Oil on canvas / olio su tela

Oil on canvas / olio su tela

LUCE DELLE NINFEE
Le ninfee sono state consacrate con il giallo.
Punti rossi sono fiori.
L’acqua: pennellate blu e viola;
e verdi differenti.
Le tue ninfee dipinte, Monet, sono fiori del male.
Tra i punti di colore
i passi sconosciuti
fino a me,
lascia che gli spiritelli di Bosch
protestino davanti ai miei occhi,
a solleticare la mia ritrosia,
e quando se ne vanno,
il loro doppio senso ridacchia nell’aria
come lo Stregatto dei vecchi tempi.
Intreccio
i tocchi di colore
e mi volto,
una foglia di luce
sull’acqua.

Acrylic on paper / acrilico su carta

Acrylic on paper / acrilico su carta

MORTE DEL RE
Il fascino delle sue medaglie
oscura i prìncipi arabi
Tutti i giorni del re
stanno sul velluto, in parata.
Cavalieri fantasma su nobili
cavalli bianchi fluttuano
su frasi del Corano:
apparteniamo ad Allah
e ad Allah ritorniamo.
Il suono di una raffica
di spari. All’imboccatura
della tomba, ‘El Malik’, le porte
dell’Eden, arriva l’Ordine
degli uomini in kefiah di piegare il ginocchio.
Un capriccio del fato ha mischiato
i leader del mondo, capi scoperti
e coperti, capi di nazioni:
puntini sullo schermo, che corrono
avanti e indietro, come sperma destinato
a sprecarsi, seme di
giganti, seme di re,
harem orientale
degli uomini più potenti,
che scherma donne velate dentro
i loro palazzi, sussurrano
in voci elementali:
oh, quale concentrazione
di risorse. Pastorelle,
venite presto al pozzo,
affrettatevi, inginocchiatevi alla bocca
del pozzo, pompate il loro seme.
E poi si leccano le labbra.

Miriam Neiger-Fleischmann, Death Of The King, And Other Poems
Traduzione dall’ebraico di Anthony Rudolf e Miriam Neiger-Fleischmann.
Shoestring Press, 2017

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Immagine della copertina: fotogramma da ‘Wandering’, video di Lior Neiger su testo di Miriam Neiger-Fleischmann. Il video ha fatto parte delle sue mostre a Budapest e Komarno, Slovacchia, dove l’autrice è nata. La prima parte mostra Gerusalemme, la città dove vive, e Komarno. L’intero video si può vedere qui.

Dall’Introduzione:

… Neiger-Fleischmann – nata da una famiglia di sopravvissuti all’Olocausto in una città di frontiera tra l’Ungheria e la Slovacchia, e cresciuta in Israele – [così] sente il mondo: con e attraverso la trama distorta dell’esilio, che è necessariamente una specie di “traduzione”.
Persino in questa curata versione inglese – una collaborazione tra Neiger-Fleishmann e il traduttore e poeta britannico Anthony Rudolf – le poesie di Death of the King sembrano trascendere sia la lingua originale che quella di destinazione… Sembra che le poesie siano attratte dalle matrici della grammatica visuale della stessa autrice: tele riccamente disegnate, che spesso evocano paesaggi urbani spettrali e semicancellati che fanno filtrare la luce, territori intensamente corporei e misteriosi, luoghi politici e allo stesso tempo personali, astratti e fisici in maniera emozionante. Sia apertamente ecfrastiche oppure no (la raccolta rende omaggio e fa riferimento a una miriade di pittori e di quadri), le poesie di Death of the King possiedono una materialità somatica disseminata e intessuta nella pagina, che strappa, ripara e dà forma, con un peso psicologico viscerale.

Lisa Russ Spaar, Charlottesville, Virginia 2016

Le opere nell’articolo sono dell’autrice.
(Articolo e traduzioni a cura di Silvia Pio)

Inglese

Miriam Neiger-Fleischmann in Margutte: L’albero della mente

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