Intervista a David Bacci

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Come è nato il suo avvicinamento al mondo dell’arte?
Nella mia famiglia, con me, siamo falegnami da 6 generazioni, mi piace dire che abbiamo la segatura nelle vene al posto nel sangue. Fin da bambino ho sempre frequentato la bottega dei miei genitori, e grazie agli insegnamenti di mio babbo e di mio nonno, ed alla loro pazienza nel farlo, ho iniziato ad amare il mio lavoro. La curiosità, la creatività e la fantasia hanno fatto il resto . . . insieme alla grande passione per l’arte moderna e contemporanea .

La sua produzione artistica si è concentrata nell’ambito della creazione di quadri e sculture in legno e derivati. Quali le ragioni di questa scelta?
Il legno fa parte della mia vita. Quando ho iniziato ad usarlo come canale comunicativo artistico, molte persone mi consideravano un visionario, l’idea di fare arte contemporanea con questo materiale e con i suoi derivati, tipo segatura, trucioli, ma anche cenere e stucchi, era vista come una cosa bizzarra. negli anni invece, frequentando molte gallerie ed andando a visitare tanti musei e collezioni private interessanti, ho trovato molte persone che creano ed usano (o hanno usato in passato) questi materiali, e la cosa non ha fatto altro che farmi piacere.

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Su cosa vertono prevalentemente le tematiche del suo lavoro ?
Realizzo opere dettate dalla mia fantasia interiore, modellare un pezzo di legno per realizzare una scultura intagliata, oppure traforare, tagliare, incollare, stuccare, un quadro intarsiato, mi dona serenità. Adoro stare da solo nel mio studio in silenzio e creare . . . Non ho una tematica particolare e fissa, faccio quadri e sculture che rappresentano paesaggi, animali, persone, o cose; ma anche astratti, opere concettuali e moderne.

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La sua ultima mostra si intitola “Blue Wood” e presenta opere ispirate al mare. Che significato vuole assumere nel percorso della sua ricerca?
La mia ultima personale dell’anno scorso, svoltasi all’Ex Polveriera Guzman, ad Orbetello (GR) incentrata per l’appunto su 45 opere realizzate per l’occasione, ha segnato un punto di svolta importante per la mia carriera, venivo da anni di collettive, ed avevo proprio bisogno di uscire da una membrana che mi stava avvolgendo, una sensazione inconsapevole del mio io, esporre e riempire con tutte quelle opere un locale così grande e di interesse storico, come è per l’appunto la Ex Guzman, è stata come un’esplosione interiore, che mi ha liberato da quel senso di chiusura mentale nella quale ero oppresso ormai da troppo tempo, i quadri e le sculture sul mare, sul vento, sulle barche a vela, sulla solitudine, sulle maree e sulle mareggiate e le spiagge in inverno, mi hanno paradossalmente donato di nuovo la serenità che mi mancava.

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Quali saranno, adesso, gli sviluppi futuri del suo percorso artistico?
Sto facendo di nuovo delle collettive, sia in Italia che fuori dai confini nazionali. Dopo la partecipazione a dei concorsi e premi artistici, dove ho ottenuto dei buoni risultati, ho ricevuto degli inviti ai quali non ho proprio potuto dire no, tanta è la loro importanza, e grazie ai quali posso accrescere sempre di più la mia voglia di conoscere e sperimentare.

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(a cura di Gabriella Mongardi)