Il traduttore va in battaglia

n. 1 L'abbraccio della traduzione

n. 1 L’abbraccio della traduzione

SILVIA PIO

INTRODUZIONE
Questo articolo è nato dalle considerazioni che ho postato su Facebook a proposito della traduzione, le quali erano state stimolate dalle esperienze personali e da una situazione deprimente che non sembra migliorare negli anni. Ormai sono quasi trenta da quando ho capito che la traduzione era qualcosa che volevo fare nella vita.
Le considerazioni sono accompagnate dai disegni dell’amico e collaboratore Franco Blandino, apparsi su Margutte con articoli diversi (si veda la lista in calce all’articolo) ma che ben si sposano con quanto si dice qui.

1.IL TRADUTTORE, QUESTO SCONOSCIUTO

La traduzione letteraria è un mestiere per chi non ha bisogno di lavorare perché è pagata molto poco. La praticano gli studenti universitari per far piacere al professore, che poi diventa co-traduttore anche senza aver tradotto una parola. La praticano i giovani senza occupazione o le persone che hanno chi le mantiene, e tutti coloro che si accontentano di venire pagati 500 Euro per l’equivalente di due mesi di lavoro.
Può succedere che ci siano dei finanziamenti europei, chiamati incentivi, ma sono gli editori che ne possono fare domanda e gestire il denaro, e riguardano soprattutto la promozione di opere italiane da tradurre in lingua estera (quindi interessano ai traduttori esteri) oppure opere da tradurre in italiano da lingue poco frequentate, cioè che sono in pochissimi ad essere capaci di tradurre.
La traduzione letteraria si fa per passione, perché è qualcosa che ti piace fare e ti far star bene, oppure per hobby, come si potrebbe fare altro (ma c’è da considerare che un hobbista è il contrario di un professionista). La si può fare gratuitamente, così si può scegliere cosa e con quali tempi tradurre. Sembra incredibile, ma sono in molti a tradurre per piacere e interesse, senza compenso, perché ci sono testi in lingua straniera che vale la pena rendere disponibili anche nella propria. Ne ho incontrati non pochi, ed io sono tra loro.
Il minimo, però, che questi traduttori chiedono è di vedere il loro ‘lavoro’ riconosciuto e apprezzato. O anche solo che il loro nome sia citato insieme alla traduzione. Eppure le traduzioni che si trovano online sono quasi sempre anonime e a chi le riporta non viene neppure in mente di citare anche il traduttore.
La letteratura è difficile tradurla, la poesia, impossibile. Una poesia resa in una lingua diversa è semplicemente una poesia diversa. Suoni, significati, rimandi vanno persi, ne vengono creati altri nuovi. Quindi i traduttori, nel bene e nel male, hanno la stessa importanza degli autori. Anche dal punto di vista giuridico la traduzione, pur essendo un’elaborazione, costituisce a sua volta un’opera dell’ingegno, di contenuto creativo, esattamente come l’opera originaria da cui è derivata, e come l’originale ricade nell’ambito di applicazione della Legge sul diritto d’autore. Quindi il traduttore letterario viene considerato autore a tutti gli effetti dalla legislazione.

2 Il lettore

n. 2 Il lettore

2.UNA POESIA, TANTE POESIE

Ci sono autori che ricorrono più frequentemente di altri quando si parla di poesia; Emily Dickinson è forse la più citata (insieme a Neruda), probabilmente perché è fuori diritti quindi è pubblicabile senza incorrere in reato di violazione dei diritti d’autore (di cui tutti comunque se ne infischiano).
Voglio citarla anch’io, nella sua poesia conosciuta col numero 125 (tratta da una vecchia edizione della Newton Compton):

For each ecstatic instant
We must an anguish pay
In keen and quivering ratio
To the ecstasy

For each beloved hour
Sharp pittances of years –
Bitter contested farthings –
And Coffers heaped with Tears.

Online si trovano numerose traduzioni, quasi tutte senza paternità o maternità. Questa, tra l’altro molto bella, non fa eccezione:

Per ogni estatico istante
Dobbiamo pagare un’angoscia
In pungente e tremante rapporto
Con l’estasi –
Per ogni ora d’amore
Aguzze elemosine d’Anni –
Amari spiccioli contesi –
E Scrigni colmi di lacrime!

La spaziatura e la punteggiatura sono diverse, ma sono controverse anche nell’originale. Le rime sono sparite. Il linguaggio, per forza di cose, è moderno, anche se la Dickinson è vissuta nell’800.

Ecco l’intensa versione della mia co-redattrice Gabriella Mongardi, uscita in L’incanto nella poesia di Emily Dickinson, di Giuliana Bagnasco, edizioni de “Il ranuncolo selvatico” 1994:

Per ogni istante d’estasi
Dobbiamo pagare un prezzo d’angoscia
Tagliente, trepida,
proporzionato all’estasi.

Per ogni ora diletta
Compensi amari d’anni -
Centesimi strappati con dolore -
E forzieri colmati di lacrime!

E questa è una mia versione:

Per ogni estatico istante
Dobbiamo angoscia pagare
In proporzione esatta e trepidante
All’estasi.

Per ogni diletta ora
Miseri compensi d’anni –
Amari centesimi strappati –
E Scrigni di Lacrime colmati.

Molte parole sono cambiate, eppure tutte e tre le traduzioni sono fedeli, per quando possa esserlo una traduzione poetica.

Ci sono poi testi, soprattutto in poesia, totalmente intraducibili, nei quali il suono della parola, il ritmo del verso, o anche i riferimenti culturali specifici non possono essere riportati in un’altra lingua. Un esempio per tutti, la canzone Like a Rolling Stone di Bob Dylan. Per prima cosa il riferimento al detto inglese “A rolling stone gathers no moss” (Una pietra che rotola non prende muschio) e il significato slang “rolling stone” che risale al blues sono aspetti non immediatamente comprensibili agli Italiani. Ma, fondamentale, il ritmo incalzante che Dylan stesso aveva definito «un lungo pezzo di vomito» è difficile da riportare, avendo l’inglese parole più brevi. Il significato letterale importa poco, come tradurre tutto il resto? Per farsi un’idea, provate a leggere il mio tentativo qui.

Spero di aver dimostrato che i testi poetici che leggiamo in italiano non sono la stessa cosa dei versi scritti dall’autore.

n. 3 Insieme ma diversi

n. 3 Insieme ma diversi

3.TRADUTTORI FAI-DA-TE

Il traduttore urla nel deserto dove nessuno crede di aver bisogno di lui/lei e chiunque pensa che basti aver studiato un po’ di lingue straniere alla scuola dell’obbligo per conoscerle. Se sono pochi coloro che si cimentano nella traduzione letteraria, molti sono quelli che traducono altri generi, perché è un’attività che può essere remunerativa: materiale informativo, turistico, siti web, cataloghi, ecc. Purtroppo in giro se ne trovano tradotti in maniera scorretta e a volte incomprensibile.
Per fare una strada ci vuole un ingegnere, per fare una casa ci vuole un muratore, per i lavori di idraulica ed elettrici, un idraulico e un elettricista, per non parlare del commercialista e, ancora più importante, del medico e del dentista. Per tradurre basta un ragazzo di vent’anni che ha fatto il linguistico (senza offesa)? Chi controlla la capacità dei non professionisti?

Non ci si può improvvisare traduttori.
E vi dirò di più: il traduttore deve tradurre esclusivamente nella sua lingua madre. Quindi il traduttore italiano, a meno che sia bilingue, può tradurre solo dalla lingua straniera all’italiano; se proprio deve fornire anche traduzioni in lingua straniera, e sto parlando di traduzioni non letterarie, fa controllare il lavoro da un collaboratore madrelingua, condividendo il compenso con lui/lei.
E vi dirò ancora di più: il traduttore deve saper scrivere bene nella lingua che traduce in modo che il risultato sia un testo chiaro, piacevole, e privo di errori. Di nuovo, non sto parlando di letteratura, ma del suddetto materiale informativo, turistico, siti web, cataloghi, ecc. Quindi il traduttore conosce perfettamente non solo la lingua straniera ma anche la propria.
Siamo sicuri che coloro a cui le aziende affidano le loro traduzioni abbiano tutti questi requisiti?

n. 4 La scelta del cliente

n. 4 La scelta del cliente

4.COME RICONOSCERE IL TRADUTTORE CAPACE

Il traduttore capace è un professionista, cioè fa quello per mestiere, o per lo meno lavora con le lingue. Ha studiato la lingua straniera e la conosce bene. Conosce bene anche la cultura che deriva da quella lingua e si tiene aggiornato. Conosce molto bene la lingua nella quale traduce, cioè la sua. Sa scrivere bene, sa riconoscere i diversi registri di scrittura nell’originale e sa ripeterli nella traduzione.
Inoltre, molto importante, è in grado di emettere un documento che prova il suo lavoro e i suoi incassi. Ma, d’altra parte, chiunque sia un professionista deve avere questi requisiti: conoscenza, esperienza, ed essere in regola con il fisco.
Allora se non vi fidate di chi non è medico per problemi di salute, di chi non è idraulico per problemi al vostro bagno, ecc., perché dovreste accettare i servizi di un traduttore o interprete non professionista?

n. 5 La battaglia

n. 5 La battaglia

5.IL TRADUTTORE VA IN BATTAGLIA

Mi rendo conto che tutto questo discorso può sembrare una battaglia persa in partenza, vista la totale ignoranza dei committenti sull’argomento, la comprensibile indifferenza di chi entra in contatto con le lingue straniere solo quando ascolta musica, e la mancanza di una legislazione chiara in materia, che non prevede un albo professionale come per altri mestieri. Per fortuna le traduzioni che hanno valore legale (documenti ufficiali, testamenti, ecc.) possono essere fatte solo da traduttori accreditati dai Tribunali.
La passione che spinge a praticare questa attività mi spinge anche a cercare di spiegarne gli aspetti ai profani, perché tutti siamo immersi in scambi linguistici, soprattutto con l’inglese, ma in pochi capiamo le storpiature e le assurdità alle quali espone la scarsa conoscenza della lingua straniera.
Visto che non è necessario imparare una lingua straniera per sopravvivere, coloro che comprendono bene solo la propria lingua madre non diano per scontato che con qualche rudimento possano districarsi nelle altre lingue e si affidino ai professionisti per essere condotti negli universi che le lingue rappresentano.

Lista delle illustrazioni di Franco Blandino per Margutte:
1 L’abbraccio della traduzione in Consigli a un giovane traduttore
2 Il lettore in 7 piccole storie + una. Prima
3 Insieme ma diversi in 7 piccole storie + una. Terza
4 La scelta del cliente in Customer Care ovvero Delle Scelte
5 La battaglia in L’incredibile storia del profeta Mansur

(Pubblicato originariamente il 27.11.2017)