Poeti dal mondo, Hanene Chelbi, Tunisia

aa-hh

(Sospiro)

La notte non è che il sospiro
Di un dio che ha mancato il piacere
Di sedersi all’ombra degli occhi
di Eva…

*

(Malinconia)

La pioggia mi guarda piovere… Mi asciuga E mi consacra alle
Lacrime di Malinconia…

*

(In miseria!)

Il sole tesse in fretta i raggi
Dell’alba, il mio cuore in stracci,
Ebbro di pena, semina l’allegrezza,
In malinconia, con la massima chiarezza…

Come uno straniero che suona il flauto,
Canta la vita, il tempo e il suo fuggire.
La notte ferisce il mio cuore, i miei versi, le mie rime
La mia anima tocca il cielo, tocca le cime.

Io non ho che parole, questi esseri
Dolci, soavi e perfidi! Non posso dire
che l’ombra degli spettri,
E te, mio passato, mio arido avvenire!

*

(Vasi)

Le rose prendono la forma delle parole
Lasciano i vasi,
Profumano l’universo
Risiedono sempre in silenzio…

*

(Récitazione)

È per te
Che le mie poesie recitano
La pazzia,
I fantasmi
Del silenzio,
e i loro marasmi…
È per te che i canti e gli spasmi
Accarezzano il volto dell’alba
E detergono i graffi dell’anima…

*

(Sguardi)

Il tuo sguardo,
Modella la luce
Del mio cuore…
Moltiplica i suoi misteri,
E coglie il sole dei miei versi…

Quando ha iniziato a scrivere?
Ho cominciato ascrivere a 12 anni. A questa età ho iniziato a leggere i primi romanzi famosi, come quelli di Néjib Mahfoudh, Jobrane Khalil Jobrane, ecc.In seguito a queste letture è nata in me una passione per la poesia… Ero talmente sensibile alle belle espressioni, alle parole vivaci che avevano questo potere di trasformarmi in una creatura sognante, la cui ultima felicità era vedere la realtà arretrare davanti al mondo in armonia dei libri…

Come definirebbe la poesia?
La poesia è questo potere di cambiare le parole in cervi volanti ; bisogna renderle libere, multicolori, prese dalla voglia di andare più in alto, capaci di tenere incantato il lettore. La poesia è quest’arte di tutto dire senza dire tutto, questo cercare di suggerire, con un legame improvviso tra le parole, un significato esplosivo, inaccessibile, provocatorio, che resta sempre sospeso… È questo confronto tra il segno e il bianco che sta intorno e che lo alimenta senza posa con le inesauribili e rinnovabili possibilità dei sensi… la poesia è il luogo in cui le parole e il silenzio volteggiano più in alto e più lontano.

(Traduzione di Gemma Francone, Franco Blandino e Silvia Pio)

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