Voleva dipingere l’aria, il volo finale di Tino Aime

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SILVIA PIO (a cura)

Se ne è andato Tino Aime, pittore di Langa e di montagna, ospitato poco più di tre mesi fa al Castello di Rocca de’ Baldi con una personale e un libro (a cura del giornalista e scrittore Valter Giuliano) entrambi intitolati “Vorrei dipingere l’aria”. Nella mostra e nel libro l’artista ha raccontato se stesso e i paesaggi a lui cari attraverso sculture, opere grafiche e quadri.

libro

Il volume tratteggia la multiforme personalità di Tino Aime raccontandone l’evoluzione artistica accompagnata da vicende personali che aiutano a conoscere l’Uomo. Dalle origini contadine della famiglia, con il ricordo di Roaschia e della latteria torinese, sino all’affermazione nel mondo dell’arte (da scultore a pittore e incisore, poi nuovamente scultore), passando attraverso il lavoro di tecnico delle telecomunicazioni. Ma anche la passione per la montagna, invernale ed estiva, che gli valse il nomignolo di “Camusot”, e gli fece scegliere di vivere a Bastia di Gravere dove ha costruito il suo atelier, piuttosto che per la musica lirica che lo legò a Massimo Mila. Inframmezzano i capitoli, come “Interludi”, alcune riflessioni sui soggetti artistici più amati e cari: i pastori, la luna, la neve, il salice, l’alchechengi, la bicicletta. La prefazione è affidata alla brillante penna del giornalista e scrittore Lorenzo Mondo ed il volume è corredato da illustrazioni in cui all’album fotografico dell’artista si accompagnano numerose immagini delle sue opere.

http://www.tinoaime.it/

Intervista a Tino Aime del 2014.

Nella galleria, le immagini dell’inaugurazione a Rocca de’Baldi il 25 aprile 2017