Il Marguareis, storia di una conquista

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GABRIELE GALLO, GABRIELLA MONGARDI.

Caratterizzate da un’altitudine media tutto sommato modesta e contraddistinte da vie normali di ascesa solitamente poco impegnative, le Alpi Liguri sono state a lungo bistrattate dai grandi alpinisti nazionali e internazionali. Anche i celebri Douglas William Freshfield e William Auguste Coolidge (artefici di diverse imprese nelle limitrofi Alpi Marittime), non si spinsero in loco oltre le facili pendici del Bric Costa Rossa, limitandosi quindi a semplici escursioni distensive e panoramiche.

L’intera sottosezione, però, sa custodire in realtà angoli rocciosi di assoluto livello, con pareti verticali affascinanti e alpinisticamente avvincenti. Tra questi l’intero massiccio del Marguareis (la cui cima, con i suoi 2651m. di quota, rappresenta l’acme altitudinale di tutte le Liguri) la fa senza dubbio da padrone, in particolare per i suoi severi versanti settentrionali che guardano la Valle Pesio e l’intera Pianura Padana.

La prima ascensione di cui si ha notizia risale al 21 agosto 1832 quando il geologo ligure Lorenzo Pareto raggiunse la vetta attraverso la Valle Tanaro, percorrendo quindi la via di salita più agevole e meridionale. La parete opposta, invece, venne superata per la prima volta il 29 giugno del 1903 dai genovesi Arturo Gandolfi e Severino Gattai, che uscirono a circa 60m. dalla cima superando difficoltà alpinistiche pari al IV grado. Il 1° settembre 1930, poi, il monregalese Sandro Comino aprì con Tino Prato una nuova via sulla parete nord, sbucando però sulla cresta ovest.

Questi furono anche gli anni dell’avvocato monregalese Piero Garelli (cui è intitolato l’omonimo rifugio sito nei pressi del cosiddetto Pian del Lupo a 1970m. di altitudine), che proprio nel 1933 superò insieme allo stesso Comino la parete est di Cima Cars e la nordest del Mongioie, prima di perire tragicamente nel 1945 nel campo di concentramento di Mauthausen – Gusen.

Poco dopo entrò in scena il torinese Armando Biancardi, che tra le altre cose il 21 luglio 1939 compì in solitaria la traversata di tutte le vette del Marguareis, percorrendo anche in senso inverso l’intera cresta (con partenza dalla Colla del Pas alle 4.15 del mattino e ritorno alla medesima alle 22.15). Lo stesso Biancardi con i torinesi Gheddo, Macagno e Rabbi vinse poi il 30 ottobre 1954 l’ostico canale tra la Cima dell’Armusso e la Cima Piero Garelli, oltrepassando per la prima volta nel Marguareis il VI grado di difficoltà.

Tra il 30 aprile ed il 2 maggio 1967 invece, il genovese Alessandro Gogna ed il torinese Paolo Armando superarono la parete nordest dello Scarason, sicuramente la più ruvida e insidiosa di tutte le Alpi Liguri e ai tempi tra le più complesse dell’intero arco alpino. Ripetuta come prima invernale e prima solitaria nel 1981 da Marco Bernardi, fu altresì scalata, a testimonianza della sua imponenza, dal celebre Patrick Bérhault nel gennaio del 2001, al termine di una traversata delle Alpi durata ben cinque mesi.

Moltissimi infine furono gli alpinisti che nel corso degli anni si cimentarono nell’apertura di nuove vie sulle asperità del gruppo del Marguareis e limitrofi. Tra loro P. Giusta e G. Ghiazza (1975), P. Giusta e S. Rossi (1983), P. Bernardi, G.P. Turco ed A. Parodi (1985), S. Calvi, A. Parodi, F. Scotto (1987), S. Rossi e M. Canavese (1988), A. Parodi, A. Siri (1988), E. Gallizio, A. Parodi (1989), E. Gallizio, A. Siri (1990 – 1991), M. Motto (1993), M. Schenone, M. Alvazzi, M. Pozzi (1997), E. Manna, I. Tealdi (1997), M. Gamio, Y. Graziani (2000), L. Cavanna, M. Clemenzi, F. Scotto, C. Voena (2001).

(tratto da http://www.alpidicuneo.it)

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Sul Marguareis

Punta Marguareis –
possente e paziente
all’assalto
di umani distratti
e chiassosi, che salgono
da Tanaro e Pesio, da Ellero
e Roya, scattano
una foto e non vedono
le stelle alpine color di luna,
il ritmo verticale
delle tue pareti,
i vortici d’aria
che ti esaltano.

Ma c’è chi si abbandona
al vuoto e al respiro,
alle ghiaie e alle rocce,
conta i petali e i passi,
le doline e le grotte –
ciascuno riconosce i suoi.

(tratto da http://stilleben-vitasilente.blogspot.it)