Mito, poesia e musica in Palazzo Rosso a Cengio

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UMBERTO BECCARIA.

Nell’ambito della 4° Stagione Culturale in Palazzo Rosso a Cengio, venerdì 7 aprile u.s. il Prof. Stefano Casarino, Presidente della Delegazione di Cuneo dell’AICC, ha presentato la sua raccolta di poesie Eidola (Ed. Gli Spigolatori, novembre 2016): quaranta componimenti dedicati, ognuno, ad una figura del mito classico o ad altri personaggi che, nel tempo, sono diventati “mitici”. Una serata insolita, tra cultura – classica e moderna – e musica, che l’alacre Prof.ssa Daniela Olivieri, organizzatrice della serata, ha voluto offrire alla “sua” Cengio.

Gli interventi critici e la lettura di alcune poesie sono stati intervallati da momenti musicali che il folto pubblico cengese ha mostrato di gradire molto, grazie all’appassionato contributo di una formidabile band di giovani musicisti: Mariarosa Cardone alla tromba, Marzia Danna alla fisarmonica e alle tastiere, Francesca Madonia al violino, Ilaria Ottonello alla chitarra e Paolo Rolfi alla voce.

I brani proposti andavano da L’era del cinghiale bianco di F. Battiato a J’y suis jamais allé di Yann Tiersen a Chiamami ancora amore di R.Vecchioni, spaziando da Amarcord Theme di Nino Rota a Prospettiva Nevskij ancora di Battiato a Il testamento di Tito di F. De André, per concludere ancora una volta, con andamento circolare, con Voglio vederti danzare di Battiato, particolarmente congeniale ad un discorso sul mito. La musica è stata davvero coprotagonista della serata.

Forse il commento migliore è quello di Angela Menchise, studentessa del Liceo Classico “San Giuseppe Calasanzio” di Carcare che, insieme ad altri studenti, ha assistito – è proprio il caso di dirlo – alla “spettacolare lezione”:

“Una serata per cui è indubbiamente valsa la pena mancare alla rituale uscita del venerdì con gli amici. Probabilmente, per uno studente, l’idea di avere a che fare con del materiale scolastico anche il venerdì sera, è inconcepibile. Quando chi parla sa catturare la tua attenzione, però, l’interesse si accende e ci si rende conto che, se visti sotto un aspetto diverso, gli argomenti di scuola sono molto più affascinanti di quanto pensassimo. È il caso dei miti greci, un campo che tutti gli studenti sottovalutano e che in realtà è pieno di insegnamenti e significati importanti. Come ha chiaramente spiegato il Prof. Casarino, i contenuti dei miti sono familiari ad ognuno di noi: il tempo, l’amore, la saggezza, la memoria e il dolore. La poesia è stata intervallata da splendide canzoni, scelte ad hoc, che hanno dato voce alle emozioni che ognuno provava. È stata una preziosa occasione di arricchimento personale, una nuova carica di energia da devolvere allo studio, ma soprattutto l’opportunità riscoprire qualcosa che avevo quasi rimosso e che adesso mi sarà sicuramente più difficile dimenticare”.