Sposa la Bisalta

Bisalta

LAURA BLENGINO

Tre famiglie, entrambe uguali in dignità, nelle belle Alpi Occidentali, dove abbiamo la nostra scena, da antico amore nasce nuovo ammutinamento.

La principessa Besimauda era una donna bellissima. Capelli biondi, quasi luccicanti, quasi baciati dal Sole. La pelle candida come la neve. Aveva tanti spasimanti. Tutti col cuore in fibrillazione. Ma lei ne amava solo due.
Il Re Visol e il Conte Rosso.
Il primo definito anche “Re di Pietra” per via delle montagne che possedeva. Gentile e affettuoso.
E fu il primo che si dichiarò alla bella. Così si fidanzarono.
Ma in una storia di cuore che si rispetti ci vuole anche un altro pretendente. E così subentrò anche il Conte. Un uomo di bell’aspetto. E poi per lei c’era il fascino del proibito.
Il secondo definito “Rosso” perché sopra la giacca indossava sempre un fiore rosso.
Ma in una notte d’inverno successe l’irreparabile. Freddo fuori e freddo dentro. Fino nell’anima.
Il fidanzato li sorprese. La sua bella con l’amante. E fu come uno squarcio in una tela.
E il mondo trattenne il fiato. E con esso anche Besimauda. Aveva capito l’errore, voleva tornare indietro, ma non sapeva come.
La situazione scivolò drasticamente di mano.
I due si affrontarono in singolar tenzone.
La principessa esplose in un “NO”. Secco e disperato.
Allora il Re propose: -Scegli uno dei due!
Il suo viso ruotò da uno all’altro. Dall’altro all’uno. Non sapeva. Non voleva. Chi scegliere?
Il suo cuore si ingrandì fino all’inverosimile. La sua muscolatura si irrigidì. E tutto il suo essere si spaccò in due.
Il fidanzato la prese da una parte. L’amante dall’altra.
Ed è per questo che oggi vediamo la Bisalta così.

(Foto “Bisalta, 2013″ di Laura Blengino)