Due eventi significativi a Parma e Francoforte: Marco Nereo Rotelli (su cui Margutte ha già scritto QUI) segna un’interessante svolta nella sua ricerca artistica, coinvolgendo l’architettura come parte integrante della sua opera.
A Parma il 4 febbraio è stata inaugurata, con letture di Roberto Mussapi, la mostra “Costruire con la luce”, che sarà visitabile fino a 18 marzo alla Galleria San Ludovico, tutti giorni, tranne il martedì, con il seguente orario: dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 17.30, sabato e domenica dalle 10:30 alle 18:30. L’ingresso è gratuito.
Ha scritto Gloria Bianchino, curatrice della mostra, che Marco Nereo Rotelli è “architetto per formazione e scelta e lui, architetto, sceglie non di costruire e quindi di fissare nella struttura le proprie idee, ma sceglie di decostruire, di negare, di distruggere la figura della città, dei luoghi letti da tutti di giorno, per incidere sulla dimensione notturna, mitica, fantasmatica degli spazi.”
Con la mostra personale alla Galleria San Ludovico, si conclude infatti a Parma un progetto triennale sostenuto da CePIM Interporto di Parma e fortemente voluto dal suo amministratore delegato Luigi Capitani. Saranno esposte opere fondamentali per la ricerca di Rotelli come le “Porte d’oro” presentate per la prima volta a Parigi lungo gli Champs Elysées, i “Libri di marmo” scolpiti per la 54a Esposizione internazionale d’Arte La Biennale di Venezia e una serie inedita di acciai colorati chimicamente con una tecnica innovativa ed estraniante.
Sarà anche visibile una videoinstallazione dedicata alle principali opere luminose di Rotelli: dal Field Museum di Chicago, a Palazzo Ducale a Venezia, alla Cattedrale di Santiago de Compostela.
Nel contesto della mostra sono in programma anche una serie di incontri a cura di Gloria Bianchino e dell’Ordine degli Architetti di Parma, che si apriranno il 16 febbraio con Francesco Bonami a San Ludovico e proseguiranno a marzo al Padiglione Nervi.
A Francoforte si è invece appena conclusa la performance live di Marco Nereo Rotelli, intitolata “Il cielo di Venezia”, opera realizzata in situ per Fila Group su invito di Gianni Maimeri, dedicata alla pittura veneziana, nella quale il colore rende visibile un sentimento dello spazio.
acciai colorati arte 2
(a cura di Gabriella Mongardi)