Sheherazade, di Rimskij-Korsakov

UMBERTO BECCARIA.

Il compositore russo Nikolaj Andreevič Rimskij-Korsakov scrisse nel 1888 la Suite sinfonica Sheherazade, ispirandosi alla raccolta di novelle orientali “Le mille e una notte”. Il capolavoro del maestro russo evidenzia gli aspetti caratteristici della sua opera che unisce tratti orientali ad un’orchestrazione viva e luminosa.

Durante la revisione del “Principe Igor” di Borodin, Rimskij-Korsakov sente il bisogno di comporre una suite, ispirata dalla fiaba, che gli permetta di esprimere la brillantezza e ottenere i colori tipici della sua vivida scrittura orchestrale. La raccolta “Le mille e una notte” permette al compositore russo di raggiungere i suoi intenti creativi. Com’è noto la fiaba narra del sultano Sahriar che giura di far uccidere ognuna delle sue mogli dopo aver passato la notte con lui. La figlia maggiore del gran visir, Sheherazade, stuzzica la curiosità del sultano raccontandogli per “mille e una notte” delle storie. In questo modo Sahriar mette da parte il suo crudele proposito.

Così scrive Rimskij-Korsakov per introdurre la suite sinfonica:

“ Il Sultano Shāhrīyār, convinto che tutte le donne fossero false ed infedeli, giurò di mettere a morte tutte le sue mogli dopo la prima notte di nozze. Ma sua moglie Shahrazād si salvò intrattenendo il suo signore con dei racconti affascinanti, raccontati in serie, per mille e una notte. Il Sultano, roso dalla curiosità, procrastinava di giorno in giorno l’esecuzione della moglie, e finalmente ripudiò il suo voto sanguinario. ”

La musica di Rimskij-Korsakov è avventurosa. Il compositore tira fuori da “Le mille e una notte” Sheherazade, affidandone il tema , la “silhouette”, al violino che precede e intervalla la serie dei vari racconti. L’opera è suddivisa in quattro sezioni: “ Il mare e la nave di Sinbad”, “Il racconto del principe Kalender”, (il kalender è un prete maomettano mendicante e nomade) “Il giovane principe e la giovane principessa”, “Festa a Bagdad – Il mare – Naufragio della nave sulle rocce sormontate da un guerriero di bronzo”. Tra questi il più vivace e intrigante è quello che narra le vicissitudini del principe Kalender, con l’avvio del fagotto per poi seguire con le entrate di tromba e trombone e successivamente del clarinetto che si contrappongono alla grande orchestra che però poi riprenderà con grandi masse sonore.

Ne Il mare e la nave di Sinbad, le battute iniziali illustrano la figura del sultano Sahriar, a cui segue il tema di Sheherazade affidato al violino solo. La scena si dipana poi sul mare: Sinbad naviga sulle onde ora mosse ora calme, con i temi di Sheherazade e del sultano che continuano a svilupparsi.

La seconda parte rievoca La storia del principe Kalender. Il motivo di Shéhérazade, suonato dal violino con l’accompagnamento dall’arpa, conduce al tema principale. La voce del kalender è affidata al fagotto. La scena luccica tra sfumature esotiche e orientali, in alcune occasioni più dolci mentre in altre più agitate e violente.

Nel terzo movimento Shéhérazade narra la fiaba de Il giovane principe e la giovane principessa. La melodia affidata ai violini rappresenta il principe, mentre la voce della principessa è nella delicata linea melodica del clarinetto.

L’ultimo movimento è il più vario della Suite, le indicazioni agogiche segnano infatti: Allegro molto, Allegro molto e frenetico, Vivo, Allegro non troppo e maestoso. Inizia con l’elettrizzante Festa a Bagdad, in cui i svariati temi presentati in precedenza ritornano. D’improvviso ritorna Il mare. Ora la nave di Sinbad naviga in acque tormentate. In lontananza si scorge un gigantesco scoglio sormontato da un guerriero di bronzo: la nave viene spinta da una forza misteriosa sempre più potente contro la roccia e vi s’infrange. (Il naufragio della nave sulle rocce sormontate da un guerriero di bronzo). Infine ritorna il tema di Sheherazade, affidato ora al violino e all’arpa.

Qui l’esecuzione del capolavoro di Rimskij-Korsakov, affidato alla bacchetta di Valery Gergiev.