Café-Lecture Caffè Sociale

cafelesaugustesdfATTILIO IANNIELLO

Il linguista Tullio De Mauro ha recentemente denunciato il grave stato culturale dell’Italia. A preoccupare è, in particolare, l’analfabetismo di ritorno (ossia l’analfabetismo di persone che hanno frequentato scuole, ma terminati gli studi hanno abbandonato lettura e scrittura). Solamente il 30% degli italiani è in grado di leggere e scrivere correttamente con un buon grado di comprensione di ciò che legge. Un 5% non è in grado di decifrare singole lettere, un 33% non è in grado di comprendere testi brevi, articoli di giornali che riguardino fatti di politica o cultura. Il 70% degli italiani non riesce a seguire e comprendere un testo di media lunghezza. Queste percentuali sono drammatiche se si pensa che queste fragilità culturali a livello sociale implicano spesso una incomprensione della realtà in cui si vive, un’incapacità a partecipare alla vita economica, culturale e politica del proprio Paese. L’analfabetismo di ritorno è un vulnus grave per una società che vuole tutti i cittadini protagonisti della propria storia sociale e non semplici spettatori, magari di spettacoli di second’ordine.

Questa situazione appare ancora di più paradossale e grottesca se si guarda a quanto sta accadendo nel mondo. Da molti Paesi poveri o in via di sviluppo si alzano voci che chiedono sempre più cultura, possibilità di istruzione.

Paradigmatico è il caso di quella fanciulla pakistana che è stata vittima di un attentato da parte di un talebano a causa del suo desiderio di studiare. Sopravvissuta all’attentato, Malala Yousafzai, questo è il nome della ragazza, è diventata simbolo dei giovani e delle donne che vogliono riscattarsi attraverso l’istruzione, il sapere leggere e scrivere. Invitata il 12 luglio 2013 al Palazzo di Vetro, sede delle Nazioni Unite,  a New York, Malala, che in quel giorno compiva sedici anni, tra l’altro diceva:

Cari fratelli e sorelle, vogliamo scuole e istruzione per il futuro luminoso di ogni bambino. Continueremo il nostro viaggio verso la nostra destinazione di pace e di educazione. Nessuno ci può fermare. Alzeremo la voce per i nostri diritti e la nostra voce porterà al cambiamento. Noi crediamo nella forza delle nostre parole. Le nostre parole possono cambiare il mondo, perché siamo tutti insieme, uniti per la causa dell’istruzione. E se vogliamo raggiungere il nostro obiettivo, cerchiamo di armarci con l’arma della conoscenza e di farci scudo con l’unità e la solidarietà.
Cari fratelli e sorelle, non dobbiamo dimenticare che milioni di persone soffrono la povertà, l’ingiustizia e l’ignoranza. Non dobbiamo dimenticare che milioni di bambini sono fuori dalle loro scuole. Non dobbiamo dimenticare che i nostri fratelli e sorelle sono in attesa di un luminoso futuro di pace.
Cerchiamo quindi di condurre una gloriosa lotta contro l’analfabetismo, la povertà e il terrorismo, dobbiamo imbracciare i libri e le penne, perché sono le armi più potenti. Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo. L’istruzione è l’unica soluzione. L’istruzione è la prima cosa. Grazie.
(L’intero discorso è riportato in http://www.minori.it/minori/il-discorso-allonu-di-malala-yousafzai ).

Non possiamo rassegnarci a far parte di un popolo analfabeta. Crediamo in uomini e donne che fanno della libertà lo strumento per costruire un mondo di eguali pur nelle individuali diversità. L’elemento fondante la libertà è la cultura intesa come capacità di conoscere la realtà e di saperla interpretare, di avere il coraggio di tenere sempre aperta con creatività solidale la storia sociale. L’elemento fondante la libertà è anche la solidarietà, l’incontro con l’altro; è quella “altruità”, per usare il neologismo inventato da Philippe Kourilsky, che ci fa vivere l’esperienza che possiamo essere liberi solo grazie alla libertà degli altri. Questa presa di coscienza che l’uomo non è un’isola ma un arcipelago di relazioni ci porta a riflettere sul ruolo dell’associazionismo e della cooperazione a favore di una nuova alfabetizzazione popolare.

Per dare corpo, mente e cuore alle parole fin qui scritte, desidero far conoscere un’esperienza promossa da alcuni amici francesi. Si tratta del Café-Lecture di Clermont Ferrand (Francia).
A partire dal 1995 alcuni amici di Clermont Ferrand promossero la costituzione di un Café-Lecture nella loro città appoggiandosi al CREDAF (Centre de Recherce, d’Etude, de Formation à l’Animation et au Développement), un’associazione che ha come scopo la diffusione dell’educazione popolare, l’allenamento mentale, la lotta alle ineguaglianze, alle ingiustizie, all’intolleranza, il tutto inserito in una prospettiva di mutualità, cooperazione e di economia solidale.
Il Café di Clermont Ferrand iniziava la sua attività il 13 ottobre 1997 e prendeva il nome dalla via che lo ospitava diventando Café-Lecture “Les Augustes”. Gli scopi di questa iniziativa ricalcavano in parte quelli del CREDAF.
In particolare all’interno del Café si creavano luoghi adatti a far diventare gli avventori protagonisti della cultura popolare e intellettuale coltivando l’arte della scrittura e della lettura, incontrando autori di ogni forma creativa: scrittori, musicisti, artisti.
Ma non solo all’arte in tutte le sue declinazioni si interessano a “Les Augustes”, infatti si diffonde in modo semplice anche la cultura scientifica.
Il Café diventa anno dopo anno un centro di educazione permanente riconosciuto anche dalle istituzioni pubbliche.

Una particolare attenzione viene data anche a far sì che le diverse generazioni di cittadini possano incontrarsi e lavorare insieme ai vari atelier; inoltre l’educazione alla cittadinanza attiva contraddistingue uno degli scopi fondamentali dei promotori del caffè sociale.

Per il loro lavoro sociale i promotori de “Les Augustes” stimolano la collaborazione di associazioni culturali e di singoli intellettuali volontari.

Quando una simile istituzione promuoverà quotidianamente cultura nei nostri orizzonti?

Alcuni stralci della presentazione del Café-Lecture “Les Augustes” si possono leggere in francese

Café-Lecture “Les Augustes”
5 rue sous les Augustins
63000 Clermont Ferrand
E-mail: animation@cafelesaugustes.fr
Sito web: http://www.cafelesaugustes.fr/

La foto è tratta dal sito