La poesia per ospitare Dio

copertina

MARIA MIRAGLIA (a cura)

Esce in italiano una raccolta di Yayati Madan G Gandhi

LA LUCE

Perché non ospitare il Dio
delle diverse religioni, sotto un unico tetto?
Perché erigere mura dinnanzi alla Luce?
Se Maometto è l’ultima rivelazione,
Anche Jesu-Krishna
Rivelano lo stesso sé Unico

***

IL POTERE DELLA POESIA

C’è una vita segreta
che un poeta rivela
che non riusciamo a vedere.
In questa capacità
di rivelare l’ignoto, è,
il potere della poesia.
Dovessi tu essere sul mare,
in una barca con fondo trasparente
e guardando intorno attentamente.
Sicuramente godresti il blu
del cielo d’estate, le onde dell’oceano,
e la bellezza delle colline dell’isola.
Ma se il tuo sguardo sarà verso il basso
sul fondo di vetro della barca
la sua molteplice bellezza entusiasmerà:
Il ciprino dorato
che sfreccia qua e là,
le meduse a forma di ombrello
che nuotano pigramente
e i pesci
di varietà infinita.
I ricci di colore brillante
la foresta senza fine di erbacce d’acqua
ciascuna che appare squisita nella forma.
La fotografia, qui può sembrare di fallire:
e la macchina fotografica che non riesce a riportare
gli inestimabili tesori nascosti.
Ma il poeta continua in te
a preservare nel chip della memoria,
scene affascinanti; con emozioni.
Una testimonianza di queste,
in parole-immagini porterà alla luce
la meravigliosa bellezza della vita marina.

***

UN SEME

Canto del Tutto
corpo, mente e anima
dal momento che tutta la realtà è Una.
Dietro ogni rivelazione,
la verità
rivelata
è Una.
Da un seme
tutte le cose nascono:
la radice e il germoglio.
Perché allora questa lotta?
Quando tutto si sprigiona
dalla luce dello stesso sé!
Quando qualunque cosa tu vedi
è Grazia manifesta:
come perle di Una collana

Dalla prefazione del libro “Le più grandi opere del poeta laureato Yayati Madan G Gandhi” tradotte in italiano da Maria Miraglia. La raccolta contiene 100 poesie in lingua inglese con testo a fronte in lingua italiana, ed è stata pubblicata da The Poetry Society of India.

È cominciato tutto per caso? Una domanda alla quale, io stessa, non saprei dare una risposta certa: Ero in india, un viaggio al quale avevo pensato da tanto tempo, sin dai miei anni universitari. Questo mio desiderio sollecitato da un libro di Edward Morgan Foster, Passaggio per l’India che parla della dominazione inglese in quel paese, delle libertà violate di quel popolo antico, della condizione di sottomissione di quel popolo antico che mi fece subito sentire dalla loro parte e così sarebbe poi stato nel tempo.
Ero lì anche per incontrare un poeta amico, Dr Jernail Singh Anand con il quale avevamo fondato una associazione sulla pace. Dovevamo discuterne le linee, i progetti, il modo di condurla. Il Dr Anand, nel pomeriggio aveva un incontro di lavoro con Madan Gandhi, suo editore, al quale fummo invitati anche mio marito ed io.
Considero quell’incontro un momento magico, ancora oggi riesco a percepire anche le più piccole emozioni provate allora: mi sono travata accanto ad un uomo carismatico, che emanava un fascino tutto speciale. Il nostro incontro non è durato a lungo, ma è bastato per dare un sapore nuovo alla mia vita.

Parlare di Madan Gandhi non è cosa facile considerata la vastità della sua opera che va in diverse direzioni, investe diversi campi dell’arte e della cultura come poeta, pittore, astrologo, pedagogista ed altro: campi nei quali ha sempre reso contributi eccezionali.
Madan non è solo un poeta, ma un dono del cielo. Le sue opere non sono classificabili , in quanto non sono solo “poesia”, ma anche pillole di saggezza di un’anima antica. Leggere i suoi poemi, giorno dopo giorno, verso dopo verso, interpretarne i significati, tradurli è stata per me una esperienza estremamente eccitante. Essa mi ha offerto una crescita personale, oserei dire regalato due piccole ali che mi fanno sentire un essere migliore di quando tutto questo è cominciato.
Oggi mi ritrovo a dover parlare della sua poesia e desidero farlo anche con le sue parole, o meglio, con alcuni suoi versi:

Continuo a scavare
profondo, e più profondo ancora
Fino a quando riesco a scoprire
il tesoro di parole e metafore
nascoste nel mio subconscio
e persino nell’inconscio collettivo

Nel tempo, ampio il lavoro di critici letterari che sono andati e vanno alla ricerca di definizioni che possano offrire chiarezza al significato di “poesia” e tante anche le esplicitazioni di eminenti poeti, tutte plausibili, ciascuna perfetta per alcuni, meno per altri. Essa può esprimere un’intima riflessione dell’animo, dettata dalla osservazione del bello, determinata dalla riflessione sul comportamento degli uomini. Dovrebbe, in ogni caso lasciare l’ambito personale per diventare oggettivamente valida, condurre il lettore a cogliere cose e significati che pure appartengono alla sua sfera vitale, se non direttamente a lui, all’universo che lo circonda. È anche questo che si ricava dalla poesia di Madan Gandhi: universalità di pensiero e di emozioni e si è nutrita del contributo di tanti critici letterari.

L’uomo, parte integrante del creato e con lui tutti gli esseri viventi e la natura stessa. Il silenzio indispensabile alla meditazione per la conoscenza del Sé e del creato; l’amore il collante unico tra gli uomini e, senza distinzioni; tra gli uomini e gli elementi della natura; la divinità unica vista come padre, madre di tutti.
Se dovessi sintetizzare lo spirito dei poemi di Gandhi, lo farei citando alcune parole del filosofo, poeta e vincitore di un premio Nobel per la letteratura Rabindranath Tagore: «L’amore è il significato ultimo di ogni cosa intorno a noi. Non è un mero sentimento; è verità; è gioia che è alla base di tutta la creazione».

Madan Gandhi

Madan Gandhi è nato il 31 agosto del 1940 a Lahore e gli viene dato il nome di Madan Gopal. La famiglia si trasferisce in India dopo la separazione dal Pakistan e lì consegue la Laurea in Lingua Inglese con Merito, presso il D.A.V College, Ambala.
Subito dopo entra nel mondo dell’insegnamento universitario e conduce e guida ricerche di Politica Internazionale, finalizzate alla Costruzione della Nazione e relative a problematiche riguardanti i Dalit e le Minoranze.
Madan fonda molte associazioni culturali e guida organizzazioni che subito diventano strumento attivo a favore dei poveri. Compie lunghi viaggi per tutto il paese diffondendo i valori gandiani e promuovendo l’integrazione nazionale, una comune armonia, l’emancipazione dei poveri.
Madan Gandhi dà un contributo eccezionale nel campo della didattica e della ricerca; è stato Preside della Facoltà di Scienze Sociali, Preside della Facoltà della Educazione, Professore nel Dipartimento di Scienze Politiche, Professore nel Dipartimento per gli Studi sul Terzo Mondo.

Ha al suo attivo monografie di ricerca e pubblicazioni di Teoria Politica, di Studi sul Terzo Mondo, di Politica Internazionale ed è stato membro di diversi Corpi Accademici.
Madan Gandhi è una autorità nello Yoga, Tantra e le scienze predittive.
Vincitore del premio Tagore per la poesia nel 1961, ha ricevuto riconoscimenti internazionali anche per il suo contributo alla pittura e al disegno.
Presidente di Poetry Society of India, è autore di 18 volumi di poesia e di molti libri di filosofia politica per la promozione dell’ordine mondiale e la comprensione internazionale.
Il Dr. Madan Gandhi ha ricevuto innumerevoli premi e onori e riconoscimenti. È sposato con Sushuma Gandhi Devayani, nota pedagogista, editrice e una autorità nei Nuovi Media; vive a Gurgon, India

presentazione del libro in Turkia, Izmir  Maria Miraglia e il rettore della locale università

Presentazione del libro a Izmir, Turchia – Maria Miraglia e il rettore della locale università

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