WIT, donne che cantano

Roweena Russell

Foto di Roweena Russell

Donna io sono
Spirito io sono
Sono l’infinito dentro di me
Non ho inizio
Non ho fine
Oh sì, io sono.

WIT è l’acronimo di Women In Tune, donne intonate, ma anche donne sintonizzate, in armonia.

Da Women In Tune:
WIT è un’opportunità per far parte di un festival musicale solo per donne, l’unico del genere in Gran Bretagna.
WIT è uno spazio di celebrazione, nutrimento, sostegno, inclusione, che offre riparo.
WIT crede nel potere di ogni donna e offre un’opportunità unica dove esplorare le nostre abilità, essere coraggiose e arrivare al cielo.
WIT afferma la vita e ha uno scopo comune, unire le donne in cerca di bella musica e onorare la scintilla creativa e sperimentale che esiste in tutte noi.
WIT ci può insegnare a suonare il sax, usare un’ascia e costruire oggetti, scoprire nuovi talenti, essere gioiose e selvagge e cantare alla Luna.
WIT riconosce che molte di noi hanno bisogni specifici e compie tutti gli sforzi per venire incontro alle persone; quindi sentitevi libere di chiedere.
WIT si impegna a permettere che tutte le donne e ragazze esprimano la loro voce.
WIT è musica, storie, danza, poesia, laboratori, espressione e partecipazione, potenzialità, magia, appropriazione del potere e sorellanza.
WIT è ogni donna.

Website

Il Festival WIT, che si svolge in Galles, Gran Bretagna, è un ambiente dove le donne e le ragazze trovano sostegno e possono mettere alla prova le loro aspirazioni musicali, e dove musiciste con più esperienza possono condividere il loro talento e la loro conoscenza con le altre. Vengono esplorati tutti gli stili e le influenze musicali.
Il festival è una opportunità per esibirsi, insegnare e imparare; ci sono laboratori durante il giorno e concerti alla sera, c’è qualcosa per tutte. Più informazioni si trovano sul sito.

Paula Boulton tiene un laboratorio intitolato “Canzoni femministe, canti intorno al fuoco, canzoni di pace e protesta”, che ha avuto inizio da una conversazione con Gail Chester qualche anno fa e si è sviluppato molto da allora. Nell’edizione del 2011 c’erano più di 70 donne, che hanno condiviso la loro esperienza a proposito delle loro lotte e proteste. Incredibile la varietà di cause e argomenti: dalla pace alle pensioni, dai diritti dei lavoratori a quelli dei richiedenti asilo, dalla solidarietà internazionale all’attivismo studentesco, dai diritti degli animali alla salute, e in più l’opposizione al razzismo, all’omofobia, all’energia nucleare, eccetera.
Le donne sono spesso in prima linea nelle iniziative per cambiare il mondo. Sia a livello globale che locale ci battiamo per i nostri diritti e per quelli degli altri.

Songs
«Raccolgo canzoni dovunque vada, ma mi interesso particolarmente alle canzoni provenienti dal mondo femminile perché questo venga conosciuto e ascoltato. Il nostro modo di vedere le cose è il codice dentro queste canzoni, che raccontano le nostre battaglie e celebrano i nostri successi. Per mezzo della tecnologia moderna possiamo trasmetterle e impararle, senza sentirci mai più escluse dal cerchio intorno al fuoco col desiderio di esserne parte! Continuate a cantare! Continuate a creare! Contribuiamo a mantenere viva la nostra cultura!» (Paula Boulton)

Qui si possono trovare numerose canzoni.

Una lettrice e un lettore italiani individuerebbero immediatamente Bella Ciao, e questa sarebbe l’unica canzone che potrebbero conoscere. Nell’articolo in inglese (cliccare sulla bandierina) c’è una delle tante traduzioni, in versione antinucleare. Bella Ciao è stata tradotta in molte lingue straniere grazie ad un gruppo di Italiani che l’hanno portata con loro al primo Festival mondiale della gioventù e degli studenti, che si è tenuto a Praga nel 1947. In questa occasione iniziò l’accompagnamento delle parole ‘Bella Ciao’ con il battito di mani.

(a cura di Silvia Pio)