La terra monregalese di Marina Dardanello.

copertinaATTILIO IANNIELLO

 

Nello spazio espositivo situato nel centro storico di Mondovì in via Funicolare al numero civico 6, Marina Dardanello, artista monregalese, ha offerto una singolare ed interessante iniziativa culturale dal titolo “La terra di Mondovì. Industria ed Arte”.
Nel Manifesto di questa esposizione Marina Dardanello scriveva:

In continua evoluzione, la ricerca di espressioni che sappiano trasmettere il proprio stato d’essere, il forte attaccamento al territorio, fanno nascere il desiderio di instaurare un connubio artistico-culturale-industriale di grande attualità. I prodigiosi ed intramontabili messaggi del passato invitano ad accreditare un’immagine permeata di creatività e di visuale contemporanea.
Semplicità e linearità, i colori propri della terra con le sue superfici antiche e ruvide, vengono materializzati nell’argilla con il gesto che racchiude il senso, il sapore, la propria personale esperienza del mondo. Scolpire con l’argilla è plasmare, scalfire, levigare, accarezzare. La natura è maestra, la fantasia libera le emozioni, la forma nasce dal cuore. La rivoluzione industriale, con tecnologie sempre più sofisticate, colpisce se ti addentri nella fornace e vivi il lavoro incessante degli uomini e delle macchine.
Ti scopri essere fiera delle tradizioni e fermeresti l’attimo soffermandoti a meditare su quell’incredibile elemento che è la terra, la nostra terra.

In questo testo si può leggere in filigrana la sensibilità umana ed artistica di Marina Dardanello in perpetua ricerca di forme nuove e contemporanee in quella materia antica come il mondo che il territorio monregalese offre con generosità: marna ed argilla.

Un giorno mi sono recata presso la fornace Pilone – racconta Marina Dardanello – ed ho sentito il bisogno di visitarla. Sono rimasta impressionata dal lavoro che si svolge in questa industria monregalese. Con macchinari modernissimi e con maestranze di alta professionalità, la ditta lavora la terra per trasformarla in laterizi. Venendo a conoscenza di questo lavoro, di questi macchinari di alta tecnologia che fabbricano oggetti dalla storia antica, i mattoni (oggetti semplici di argilla ed acqua impastate ed essiccate, prodotte senza additivi di origine sintetica), mi sono detta: “occorre fare qualcosa per far conoscere questa realtà”. Grazie alla collaborazione di Chiara e Gian Carlo Pilone è nato questo progetto espositivo: “La terra di Mondovì”.

SDC18779Nella galleria d’arte di via Funicolare quindi alcune opere di Marina Dardanello si alternavano ai mattoni della ditta Pilone (www.pilone.it).
Il mattone simbolicamente rimanda alla casa, al luogo, cioè dove ognuno di noi è se stesso, può esprimere i propri sentimenti. “Sentirsi a casa” dà un senso di realizzazione, di pace. Quest’ultimo aspetto casa/pace è presente in tutte le culture del mondo. Nella scrittura cinese, per esempio, l’ideogramma che simboleggia la pace è formato da un tetto sovrastante il segno che indica una donna. E la donna a sua volta è simbolo di generazione, di creatività, di accoglienza trasformante.
Ecco allora che anche dal punto di vista simbolico mattoni ed opere artistiche non sono certamente in antitesi. Prova ulteriore di questo siano tutte quelle opere architettoniche che devono parte della loro bellezza proprio al mattone in bella vista.
SDC18808Marina Dardanello anima l’argilla producendo con tecniche antiche, quali per esempio il colombino che ha origini nel Neolitico, terrecotte di archetipale intensità e fascino.
L’artista nella sua ricerca, nel suo dialogo con la materia, con la “sua” terra esprime una particolare attenzione al territorio ed alle sue tradizioni. L’amore, l’attenzione, la consapevolezza della potenzialità della “sua” Mondovì ha portato nel corso del tempo Marina Dardanello ad impegnarsi con convinzione a favore di una crescita culturale del territorio monregalese.
Per questo collabora con quanti promuovono iniziative tese a far conoscere la città:

Per esempio – dice Marina Dardanello – insieme a mio figlio ho realizzato per il Carnevale di Mondovì i cavalli blu che fanno parte del Carro del Moro. Per progettarli abbiamo studiato a fondo le rappresentazioni equestri del Rinascimento e i cavalli blu del pittore Franz Marc.

Inoltre, insieme ad altri, l’artista ha promosso l’Associazione Culturale “Mondow” con lo scopo di valorizzare appunto la cultura del e nel territorio, valorizzando la creatività di tutti coloro che vogliono essere protagonisti del progetto associativo. La galleria d’arte dell’Associazione inoltre non è luogo, spazio semplicemente espositivo (anche se è stata sede di importanti mostre), ma, nelle intenzioni di Marina Dardanello, deve essere luogo di incontro «perché – come ama dire l’artista –  incontrandosi, scambiandosi idee, desideri, si possono creare, promuovere nuovi progetti».

SDC18807Per informazioni:

Marina Dardanello
via Funicolare n. 6
12084 Mondovì (CN)
Italia
marina.dardanello@tiscali.it
www.mondow.altervista.org