Libellula di Liliana Fantini

SFRC-CD043 cover LIBELLULA

Libellula

Non resisto, non pretendo,
mi difendo dal mentale.
Mi abbandono dentro all’onda,
mi circonda immenso il mare.
E per strade sconosciute
la mia anima risale
liberata dal pensiero
che mi ingabbia e crea il mio male.

Sono una libellula
che vola dritto in picchiata.
Amo in ogni cellula
e amore vibra nell’aria.

Risucchiata dalla vita
mai è finita la schermaglia.
Volgo altrove l’attenzione,
non è un bene, poi mi invoglia
a calarmi nel mio cielo
in cui è semplice svelare
le atmosfere del mio cuore
che mi fanno ritrovare.

Sono una libellula
che vola dritto in picchiata.
Amo in ogni cellula
e amore vibra nell’aria.

Non resisto, non pretendo.
Mi abbandono dentro all’onda.

***
Il canto degli amanti

La luce del gelido inverno
si spinge già oltre la brina
ed illumina il mattino
in cui calde le carezze
custodiscono l’amore senza fine
degli amanti
sui canali a scivolare.

E’ specchio quel mare un po’ usato
di timide rime intonate,
lieve accorda la sua voce,
sono grati a quella pace
i sospiri che s’inondano del canto
degli amanti.
Fremiti da navigare.

Un canto da far volare
dal cuore, nel giorno e la sera.
Il naso in aria, volare
impavida mongolfiera.
Su rive selvagge si posa,
in quiete di vento riposa
indolente, ornato di fiori.
Con languidi passi sui ponti
sfinirsi di baci è morire
nell’inedia delle ore
che già attendono la notte
mentre brucia il desiderio senza fine
degli amanti.
Piedi stanchi a vagare.

E questa città che galleggia
sugli argini d’acqua in ascolto
ruba frasi sottovoce,
inebriandosi si tace,
non è effimero il respiro di quel canto
degli amanti.
Albe da raccontare.

Un canto da far volare
dal cuore, nel giorno e la sera.
Le mani in aria, volare
libera e sacra preghiera.
Su rive frondose si posa,
nelle ali del vento riposa lucente.
Su rive frondose si posa,
nelle ali del vento riposa lucente
di mille colori.

***

Primavera

Le piazze gremite di gente col naso all’insù
a bearsi del cielo
che respira primavera.
La luce nel giorno assolato riflette nel blu
anche il bianco dei sorrisi
pronti a circumnavigare.

E lascia alle spalle il dolore la gente
che vuole partire,
posare le membra sul sale
di spiagge lontane o vicine.
E lascia cadere parole
che fanno soltanto del male,
immersa in un dolce silenzio
assapora uno strano calore.

Si muove la gente virando lo sguardo lassù
a cercare oltre il cielo
una nuova primavera.
Ci vuole coraggio a tuffarsi nel mezzo del blu,
ma galleggia nell’aria
quell’urgenza di approdare.

E traccia il sentiero del cuore la gente
che vuole cambiare,
nascondersi agli occhi dell’altro
rinsalda insensate paure.
E semplici gesti rinfiammano
il senso del nostro vagare,
tra il fumo di un doloso incendio
riluce ora un flebile albore.

Le piazze gremite di gente col naso all’insù
a bearsi del cielo
che respira primavera.

Liliana Fantini- Cantautrice

foto di Lorenzo Avico

Intervista a cura di Silvia Pio

Parlaci di te, della tua formazione e della tua produzione.

A dispetto delle mie origini siculo-romagnole, abito a Guarene, un grazioso paese del Roero, vicino ad Alba. Sono sempre stata rapita dalle infinite possibilità del suono e dalla voce. Fin da ragazza teatro e musica sono stati, unitamente alla lettura, le mie grandi passioni, ma solo con la maturità ho potuto esprimermi a pieno con questi linguaggi. Il mio mondo interiore si è fatto spazio a poco a poco fino ad esplodere all’improvviso come lava incandescente, dandomi modo di uscire dal silenzio e di raccontarmi.

Le mie canzoni, di cui compongo testi e melodie, raccontano piccole storie dolci-amare in cui le emozioni contrastanti si sfiorano in una danza senza fine. Le mie poesie sono anch’esse specchio di questa alternanza di luci e ombre, sofferenza e gioia, oscurità ed estasi. Mi sono avvicinata alla musica attraverso il canto lirico per poi passare ad un nuovo percorso vocale incentrato sul canto moderno/jazz. L’incontro con Fabio Gorlier, pianista jazz di cuore e talento, ha dato vita a una feconda collaborazione. È arrangiatore dei brani del mio primo album, “Correvoce”, pubblicato nel 2011 da Philology Jazz Records, e di quelli del nuovo cd “Libellula” , uscito a fine 2014 con la produzione Studiottanta-Fortuna Records.

Finalista al Premio Nazionale “Donne d’Autore”, tenutosi a Lecce nel maggio 2015 presso il Teatro Paisiello, mi sono aggiudicata il terzo posto con il brano “L’amore è un fiore raro”. Nel luglio 2015, con il brano “Spiragli”, sono stata finalista al Varigotti Festival – Premio Nazionale per la canzone d’autore emergente.

Ho pubblicato nel 2014 una raccolta poetica intitolata “Chi ha notizie del mio vero presente”, Marco Del Bucchia Editore. Le poesie sono presenti in uno spettacolo il cui titolo si ispira a quello del libro, “Notizie dal mio vero presente” : il linguaggio poetico si affianca a quello delle canzoni del mio repertorio in un percorso dell’anima che vive illuminazione e oscurità, dramma e leggerezza.

Margutte ti ha già intervistato qui dopo l’uscita del tuo primo album “Correvoce”. Cos’è successo tra i due dischi e come è cambiata, se è cambiata, la tua musica?

In “Libellula”, il mio nuovo album, sono raccolti 16 brani. Decisamente un numero considerevole per un cd, ma la mia creatività aveva necessità di dare fiato a tante storie, sensazioni, emozioni.

Il mio lavoro, che non si piega a rigide passerelle discografiche, sgorga dal cuore e si fa suono e racconto e proprio per questo credo possa essere apprezzato e condiviso da molti.

Ancora una volta, come in “Correvoce”, i versi delle canzoni fluiscono su tappeti musicali che spaziano dal jazz, al blues, al tango, alla salsa, al pop, con echi di musica leggera anni sessanta e settanta  e jazz d’antan. I testi tuttavia, più che nel precedente album, risentono di uno scavo interiore che si traduce in un linguaggio poetico, forse grazie anche alla mia nuova attitudine a comporre poesia.

Ritroviamo nei versi ancora la danza tra la luce e l’ombra, tra la sofferenza e la spinta alla pienezza e all’estasi, seguendo un percorso di ricerca interiore che raggiunge il suo apice proprio con il brano “Libellula”, nato grazie alla mia pratica di meditazione.

Il desiderio di rinnovamento e di ricerca di un’armonia percorrono tutto l’album, ma non mancano alcuni brani dedicati all’amore – “Tra terra e cielo”, “Il canto degli amanti” – e una schermaglia giocosa che vede Giorgio Pagliero, dalla voce ruvida ed efficace, duettare con me. Ritroviamo un altro duetto infine ne “Il canto degli amanti”, nel quale la mia voce è magicamente affiancata da un’altra maschile la cui paternità non è nota neppure a me: un regalo di Massimo Visentin di Studiottanta-Fortuna Records che ha mixato e prodotto il mio lavoro, un pizzico di mistero che rende l’album ancora più interessante.

Ci sono stati nuovi incontri con musicisti o altre persone relativi a “Libellula”?

Ad affiancarmi nella lavorazione di “Libellula” sono stati gli stessi musicisti del mio album precedente: Fabio Gorlier, pianista sensibile e arrangiatore dei brani di entrambi i miei cd, Michele Anelli al pianoforte e Emilio Berné alla batteria. Per la prima volta ho realizzato una canzone che prevedesse un duetto ed è nata “Ehi amore!”, brano di cui ho accennato prima e che ho condiviso con gioia e divertimento con il mio amico musicista e cantante Giorgio Pagliero.

Ma la musica è fatta di incontri e nuove esperienze e i live sono un’occasione speciale per realizzarli. Ho presentato i miei brani in concerto con varie formazioni e mi piace ricordare e ringraziare, oltre ai musicisti che mi hanno accompagnato nell’album, anche alcuni che si sono alternati al mio fianco nei concerti: Emanuele Francesconi, Gianmaria Ferrario, Paolo Franciscone, Nicola Meloni ed infine Luca Felice, giovanissimo talentuoso pianista che mi ha accompagnato nella finale del “Varigotti Festival” nel luglio 2015.

Tra un album e l’altro è anche uscito il tuo libro di poesie “Chi ha notizie del mio vero presente”. Del rapporto tra musica e poesia abbiamo già parlato nell’altra intervista, ora ci piacerebbe sapere se stai scrivendo e componendo cose nuove.

Sì, sto continuando a scrivere poesia e a comporre canzoni, gli stimoli non mancano. Il momento creativo, magico e misterioso, lo accolgo con apertura del cuore, sensi accesi e profonda gratitudine.

Da ogni cosa può nascere poesia. In ogni istante può sgorgare un verso o risuonare una melodia su cui poi liberare parole esatte, nella metrica e nel senso.

Sono ancora prematuri progetti che possano raccogliere il frutto di questa mia produzione poetica e musicale, ma il contatto con la mia parte profonda e creativa è vivo e fecondo.

http://www.fantinililiana.com/

Recensione di Silvia Longo su Kultural

Liliana Fantini legge Liliana Fantini