Poesia immaginista socialista e realtà artistica

incomprensione 3

SERKAN ENGIN

La poesia è l’organizzazione delle immagini poetiche intorno ad uno o più temi, che formano la completezza, secondo la poesia socialista immaginista. Come si può capire da questa descrizione, l’unità principale della poesia è l’immagine poetica perché la poesia è un metalinguaggio autonomo che si sviluppa in linguaggio naturale. Questo accade deformando consapevolmente la sintassi e riformandola con un sistema autonomo di immagini poetiche. Queste convertono il linguaggio naturale, allargano i suoi confini e forniscono nuove possibilità di espressione.

Una singola parola del linguaggio naturale ha una riflessione fissa e stereotipata da parte di ogni persona che la riceve. Quindi una singola parola del linguaggio naturale non ha la proprietà associativa straordinaria che possiede un’immagine poetica.

Le immagini poetiche si formano facendo un’analogia tra due o più parole che abbiano una distanza semantica; la missione principale delle immagini poetiche è di fornire una espressione straordinaria per la trasmissione del significato attraverso l’associazione.

La poesia viene scritta con immagini poetiche, non con parole individuali; l’immagine poetica forma le unità che costituiscono la singola poesia. Le parole sono come protoni, neutroni ed elettroni, se supponiamo che l’immagine poetica sia un atomo. I componenti di un atomo non possono trovarsi individualmente in natura; così è con le parole di una poesia, visto che possono avere un’esistenza funzionale combinandosi per formare una immagine poetica.

Un’immagine poetica è la riflessione soggettiva della realtà oggettiva, un’espressione estetica della coscienza del poeta. La riflessione artistica non è una riflessione tra due soggetti come in uno specchio, ma è l’esternalizzazione della realtà oggettiva. Viene percepita e trasformata in una realtà nuova dalla coscienza del poeta.

Visto che l’immagine poetica viene esternata dal poeta, viene aggiunta alla realtà oggettiva. Quindi le poesie – e tutte le altre forme di arte – sono interventi estetici nei confronti della realtà oggettiva e hanno come risultato una nuova, artistica realtà.

L’immagine poetica esternata raggiunge la coscienza del lettore come parte della realtà oggettiva, viene assorbita dal lettore secondo la sua coscienza e il suo livello di percezione estetica.

Ogni lettore assorbe e raggiunge la consapevolezza riguardo al tema della poesia in maniera diversa. Allora la poesia dà un contributo alla trasformazione personale di ogni lettore, e in questo modo la poesia dà un contributo alla trasformazione sociale ed è potente.

La poesia è un modo artistico di cambiare il mondo poco per volta, contribuendo alla realtà oggettiva con la realtà artistica.

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Serkan Engin è un poeta-scrittore socialista turco di etnia Laz nato nel 1975 nella città turca di Izmit. Appartiene all’“Art of Labour Collective” in Turchia (in turco: Emegin Sanati).

Le sue poesie sono incluse in più di 50 pubblicazioni letterarie in Turchia. Nel 2004 ha pubblicato un maninfesto poetico intitolato Poesia socialista Immaginista. Sta cercando di lanciare un nuovo movimento nella poesia turca e per questo ha pubblicato numerosi articoli di teoria letteraria. Il movimento ha questo slogan: “Immaginista nella forma, socialista nel contenuto” e “Se non hai nulla per cui lottare, non hai poesie da scrivere”.

Le sue poesie in inglese sono state pubblicate in The Tower Journal, Poetry’z Own, Belleville Park Pages, Far Enough East, Spilt Infinitive Lit Magazine, Empty Mirror, The Writer’s Drawer, Poetry Super Highway, Miracle E-zine, Industry Night Lit Magazine, Open Road Review, Shot Glass Journal, The Criterion e Mediterranean Poetry. Alcune delle sue poesie sono state tradotte in giapponese e pubblicate dall’importante rivista di filosofia e poesia Shito Shisou.

Ha inoltre pubblicato libri e saggi.

http://paperboatsofpoetry.blogspot.ch

(Traduzione di Silvia Pio. Questa è la prima volta che uno scritto di Serkan Engin viene tradotto in italiano.)

Serkan Engin in Margutte:
Erano i miei antenati, poesie

Foto di copertina di Bruna Bonino.