Un paio di scarpe color avorio, numero 35

matrimonio mamma e papà

LESLIE MCBRIDE WILE E SILVIA PIO

6 ottobre 1957, Agnese e Raimondo si sposarono presto al mattino invece che alla messa solenne come ci si sarebbe aspettato al paese di Agnese. I genitori di lei avevano organizzato un pranzo con la famiglia presso la casa di una zia, più spaziosa delle due stanze con merceria costruite dal padre di Agnese. Agnese, che era un’anticonformista, declinò l’invito al proprio pranzo di nozze e la coppia partì per la luna di miele di tre giorni.

La guerra risuonava ancora nei luoghi e nelle menti delle persone, scosse dall’occupazione nazista e dalla sanguinosa guerra civile. Sia Agnese che Raimondo, allora ragazzini, erano stati testimoni di uccisioni ed esecuzioni, ed erano stati sottoposti a perquisizioni da parte dei Fascisti; le loro famiglie erano state depredate di tutto dalle due fazioni in guerra e dall’esercito nazista (i soldati tedeschi, a dire il vero, avevano rubato solo il cibo per sfamarsi). La mamma di Agnese aveva rischiato la vita per aiutare i partigiani.

D’altra parte, nel 1957 le persone iniziavano a sentirsi con le spalle coperte, c’erano posti di lavoro disponibili e più denaro da spendere in occasioni frivole come i matrimoni. Le spose poco per volta abbandonavano il tradizionale tailleur nero, buono dopo il matrimonio per tutte le occasioni importanti (funerali e altri matrimoni), e compravano vezzosi abiti a colori chiari. Quello di Agnese era di pizzo color avorio, sotto il ginocchio. Anche se faceva la sarta non se lo cucì lei stessa, che porta male farsi il proprio abito nuziale. Lo cucirono due sue cugine. Agnese non aveva mai posseduto nulla di più bello. E splendide erano le scarpe, che aveva comprato a Torino, la grande città, dove c’erano negozi che vendevano scarpe con i numeri piccoli adatti ai suoi piedini.

Raimondo faceva il camionista e il suo datore di lavoro gli prestò un’automobile. La coppia si mise in viaggio dopo la cerimonia alla volta di Nizza, dove gli zii di Agnese erano emigrati prima della guerra. Non sappiamo molto della luna di miele, solo che Agnese si prese l’influenza e passò le sue prime settimane da sposa novella a letto, con la febbre.

La vita matrimoniale non era facile. Raimondo era via tutta la settimana col camion, Agnese faceva la sarta in casa. Arrivarono due figli, il secondo forse troppo presto.
Ma gli anni ’60 portarono nuove opportunità. Raimondo aprì una ditta sua e Agnese si occupava dell’ufficio. Cominciarono ad uscire la sera; per una occasione mondana Agnese decise di modificare l’abito da sposa, accorciandolo e rendendolo più attillato. Pensò anche di indossare le scarpe ma queste, come ogni paio di scarpe da cerimonia che si rispetti, erano troppo nuove, con i tacchi troppo alti e le punte troppo … appuntite.

Anno dopo anno le scarpe rimasero in una sacca di panno nel guardaroba. Vennero spostate con il resto delle cose di casa nei numerosi traslochi che la famiglia fece durante i primi vent’anni di matrimonio. Si coprirono di macchie dovute all’età e presero un po’ di muffa.

6 ottobre 2015, è venuto il momento per Agnese, vedova da esattamente 12 anni, di vendere l’alloggio comprato 35 prima e di trasferirsi in una casa più piccola e più facile da gestire vicino a sua figlia, che vive a Mondovì. Quella stessa figlia sta inscatolando, vendendo, regalando e buttando via le cose accumulate in quasi 60 anni. Ha venduto un letto e una lampada all’amica americana, che sta arredando la casa a Mondovì. L’amica e il marito americani sono venuti a prendere cosa hanno comprato. In un angolo si trova un paio di scarpe che erano state color avorio, pronte per essere portate in discarica. Alle due amiche, che le stanno ammirando, dispiace che i loro piedi siano troppo grandi per poterle provare. Il marito americano dice che alla loro nipotina di quasi 9 anni potrebbero piacere. Si chiama Leah e abita a Los Angeles. Quindi le scarpe vengono caricate con il letto e la lampada e in seguito mandate negli Stati Uniti. Prima di spedirle il nonno le pulisce con candeggina diluita e le fa diventare bianco splendente.

Agnese è la madre di Silvia Pio e Leah, che dichiara ora di essere innamorata delle scarpe, è la nipote di Leslie McBride Wile. Noi due che amiamo raccontare le storie non siamo riuscite a fare a meno di scrivere questa, la storia di un paio di scarpe da sposa numero 35, che tanto significarono per una donna e che hanno traversato l’oceano per portare gioia ad una bambina.

English

FullSizeRenderimage1

FullSizeRender 1