Poeti dal mondo, Jay Ramsay, Inghilterra

Angels of Fire Festival, Londra 1983

Angels of Fire Festival, Londra 1983

LINEE D’API

Le api dorate fanno miele dolce
Da tutti i miei vecchi fallimenti
Antonio Machado (trad. dall’inglese)

In una radura accidentata vicino ad una contorta betulla
queste scatole abbandonate come nel mezzo di un trasloco
due sopra una struttura di legno, due a terra
quasi abbandonate alla pioggia, private, non visibili –
le api sospese sul bordo si posano e brulicano
entrando dentro le minuscole aperture da buca postale;
e tutta l’aria tra la siepe incolta, e si posa
una traccia di api che arrivano di continuo…
ogni alveare segreto di miele accalcato
ogni scatola come dinamite che cola dolce all’interno
mentre traghettano il polline; tutte consapevoli
del loro essere e del loro scopo, senza dubbio
tutte nelle loro comunità, il loro senso
sta nel miele che producono…
mentre noi ci allontaniamo in vite separate
sognando desolati, violenti, insoddisfatti.

Hawkwood 19.8.11
(Pubblicata nella raccolta Monuments,Waterloo Press, Hove, 2014)

***

JIHADI BATTISTA

Daily Mirror, 26.2.15

Con la sua visione dell’universo attraverso la fessura
del burqua maligno: il coltello alzato
in posa per la macchina fotografica
il suo battesimo è sangue, non acqua
vendetta, non amore: su Obama, su chiunque
sia carne per la causa
dell’Anti-Isis, Cristo.

Non c’è fiume dove sta in piedi
né miele selvaggio
e neppure Parola: solo assassinio santificato.

Credici: Emwazi, un tipo normale
solo un po’ alto, gioca a calcio
poi il ciberspazio prima che la ghigliottina cada
sul Regno del Terrore di Adesso.

Ed è uno di noi:
è la tua rabbia che infuria
il tuo giudizio senza pietà
occhi come il sole che dissecca
– potrebbe persino avere il tuo nome cristiano.
(Ha il mio)

Giovanni il Senzamore: è la nostra mancanza di amore
Giovanni Pieno di Odio: è la nostra cecità
senza una donna al suo fianco da onorare,
solo lo stupro di se stesso.

Credici: è stato distrutto da un archetipo
un’idea che non può essere umana o realizzata
ma lui morirà per essa –
Muhammad Thanatos che si aspetta solo
un proiettile un giorno in mezzo agli occhi
a punteggiare la sua mente di benzina.

Divenuto oggetto, un tempo persona
si desta in inferno come persona
denudato di tutti i travestimenti
pronto ad assaggiare il fuoco immortale –
la sua anima vomitata, una ferita
che nulla al mondo può guarire.

Intanto Erodiade vuole la sua testa su un piatto
occhio per occhio. Puoi capirne la ragione.

Ma può il nostro odio morire con lui?
Cosa possiamo sacrificare?

28.2.2015
(Pubblicata in International Times)

***

UNA COSA

Sposta una cosa
ferma il turbine
Prendi un momento per riprendere
cosa ti tiene in pugno.
Tanto nella nostra mente.
Tanto di sbagliato.

La luce è appena oltre
invita… ma non forza… mai.
La luce parla senza parole, dice
Prendi un momento per riprendere
cosa ti tiene in pugno.
Osserva di nuovo.

È vero?
Lo sai che è vero?
Cosa puoi scegliere?

La luce dice amore
mette una scintilla nel tuo cuore
che ha viaggiato dalla stella più lontana.

Siamo Uno, amico mio.
Cosa faccio a te, lo faccio a me stesso.
Quindi posso di nuovo scegliere.
Cosa facciamo risuona attraverso le galassie
e le vene del mondo che ci tengono
in un flusso di cuore.

Scegli di nuovo.
Non sarò governato dalla paura
Non sarò truffato dall’odio
Guarderò dritto il tuo viso
e vedrò che sei un altro me

per tutto il mondo.
Sappiamo cos’è veramente vero.

E ascoltiamo, ascoltiamo
La luce, i nostri cuori, il pianeta, che chiamano.
La bufera urla e il delfino urla
torna a casa nella Creazione, torna a casa.

Un Mondo, non ce ne sono altri
non un Paradiso anestetizzato.
Questo mondo va avanti per sempre.
Un amore oltre il sole.
E qui è dove… risplende.

Sto nella luce
E scelgo una cosa
un passo alla volta.

Scelgo in libertà.

Raccolgo la spazzatura.
Ti scrivo la lettera.
Ti compro l’anello.

(Commissionata da Nicolya Christi per Worldshift 2010)
Traduzione di Silvia Pio

Jay Ramsay ha tradotto in inglese il CANTICO DELLA CREATURE di S. Francesco d’Assisi.

70 (2)

foto di Bruna Bonino

Jay Ramsay, nato nel 1958, è stato descritto come «il principale poeta inglese di trasformazione» (Caduceus magazine, 2007). Costituisce una presenza singolare e autorevole sulla scena poetica degli ultimi 25 anni e la sua voce ha acquisito sempre più la caratteristica di portare consapevolezza trasformativa, sia spirituale che politica e psicologica.

Ha fondato gli Angels of Fire a Londra all’inizio degli anni ’80, con un successo immediato nell’istituzione della poesia come attività diretta alla, e realizzata dalla, comunità attraverso iniziative pubbliche. Ha inoltre contribuito a molti festival ed eventi letterari, anche all’estero, e ha lavorato spesso con musicisti e ballerini. La sua esperienza di lettore e performer fa di lui una presenza potente e lirica, che ispira, eleva, sfida e intrattiene.

Ha scritto numerose raccolte di poesia e due libri di prosa sull’alchimia; ha inoltre curato cinque antologie di nuova poesia britannica. È stato poeta residente a St James’ Church, Piccadilly in Londra (2005-6) e più recentemente nel deserto del Sinai per il Makhad Trust (marzo 2010) con una serie di poesie e fotografie che saranno pubblicate ed esposte.

Insegna presso il Hawkwood College, scuola per adulti vicino a Stroud nel Cotswolds, dove vive dal  1993 e dove organizza laboratori di poesia e sviluppo personale. È anche terapista e guaritore diplomato in Psicosintesi, e pratica in Stroud & London.

www.jayramsay.co.uk

Monuments di Jay Ramsay’s su Amazon

P1110977

Foto recente con la compagna di Jay, Angela Warren