Des Essences Et Des Idées

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LORENZO BARBERIS

L’attività espositiva della Città di Mondovì prosegue in questo maggio con “Essenze Ed Idee Ritrovate”, la mostra di Angela Greco e Carlà Tomatis ospitata dal 16 maggio presso l’Antico Palazzo di Città a Mondovì Piazza, in Via Giolitti 3.

L’esposizione, che resterà aperta fino al 31 maggio, segue quella di Aprile di Luca Cassine, la precedente mostra organizzata dal comune nella cornice invece di Santo Stefano a Breo.

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Cosa rende particolarmente significativa questa mostra monregalese è il fatto che opere affini delle due autrici sono in contemporanea esposte presso l’Expo di Milano, ospiti presso il Padiglione Cinese, assieme al pittore Giuseppe Ferina, grazie all’associazione Qualitaly e al critico Giorgio Barberis. Un pezzo di Mondovì all’Expo, quindi, assieme alle Mongolfiere e al Magnificat, di cui qui è possibile avere in qualche modo un assaggio.

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L’opera di Angela Greco riflette la cultura orientale ad esempio nel rimando allo Yin Yang, pertinente del resto come vedremo ai temi delle sue opere.

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Molto potente anche la tematica di uno dei quadri “milanesi” di Carlà Tomatis, che raffigura figure in preminenza femminili trasfigurate come in vuote silouhette di marionette in balia dei fili di un burattinaio invisibile, sotto il controllo però dell’occhio onniveggente che domina il centro della scena.

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La mostra di Mondovì in qualche modo amplifica ed approfondisce il lavoro artistico delle due autrici presentato appunto all’Expo. Il titolo, duplice, riflette intanto i due diversi percorsi che si intrecciano nella mostra: le Essenze di Angela Greco, le Idee Ritrovate di Carlà Tomatis.

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Le “Essenze Simboliche” della Greco sono le figure danzanti che paiono librarsi sullo sfondo di un cielo metafisico, irreale. Con una scelta di tipo surrealista, le figure sono deprivate delle braccia, mentre la testa diviene una propaggine filiforme, un tentacolo lovecraftiano con cui le figure si sfiorano, si toccano, con una tensione che spesso appare vibratamente sensuale (il critico Ivo Vigna parla di “unione amorosa e sessuale” di “figure di sessi diversi sospesi in spazi vuoti della memoria e del subconscio”).
Le tele scandiscono le tre sale dello spazio espositivo, Blu quelle della prima sala, Rosse quelle della seconda, Giallo-Oro quelle della terza, in un equilibrio dei tre colori primari.

Inevitabile è il rimando alla lezione di De Chirico coi suoi “manichini” dove il corpo da statua classica veniva poi trasformato da una testa in guisa di pallone, od altro inserto volutamente incongruo. Un espediente straniante poi ripreso dal surreale, e reso particolarmente noto da Dalì e, in misura minore, da Magritte, ma comunque diffuso presso tutti i membri dell’avanguardia.

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In Angela Greco questa elongazione spropositata delle teste di questi corpi vaganti riesce nel trasmettere una junghiana inquietudine anche nel sottile rimando sessuale allo spermatozoo, al tentacolo, al flagellum di ipotetiche creature abissali.

Come detto, opere della stessa serie sono esposte nel padiglione della Cina presso l’Expo di Milano 2015: e in effetti certi esiti della cultura orientale non sono lontani dalla concezione espressa nei dipinti della Greco.

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Essenze infatti come Anime staccate dal corpo e che al corpo, inquiete, anelano forse di tornare, come chiarisce l’autrice. E in effetti le immagini paiono descrivere, in qualche modo, i reami dell’oltremondo, non lontane da quelle anime amanti che Dante vedeva fluttuanti di pena incessante nel V canto dell’Inferno, o degli spiriti beati che ruotano luminosi nell’Empireo, a costante gloria ed osanna di Dio.

Qui, modernamente, non appare distinzione tra inferno e paradiso, e i diversi colori non smpre suggeriscono una tripartizione di stati (un’ipotesi potrebbe essere rosso il fuoco infernale, azzurro il limbo purgatoriale, oro il Cielo Divino). Appare invece prevalente una sospensione vagamente pagana, classica forse con un penchant per la metempsicosi, quasi appunto le Anime ambissero alla reincarnazione. Anime quindi elleniche, come quelle della teoria metempsichica di Pitagora e soci: volendo forzare un interpretazione “etimologica”, gli “angeli greci” di Angela Greco.

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Le Idee Ritrovate sono invece le opere di Carlà Tomatis, che riprende oggetti di antiquariato ottocentesco e modernariato novecentesco e le rielabora con un intervento in grado di trasformarle in qualcosa di nuovo, con un gusto tra il pop e il surreale che si armonizza bene con le tele della Greco.

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Le opere di Carla contribuiscono così a creare un ambiente visuale coerente nelle ampie sale dell’antico Palazzo di Città, che bene si giovano di elementi tridimensionali in grado di completare efficacemente l’allestimento.

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L’intervento spesso si sviluppa anche con un inserto pittorico.che spesso va anche a citare, con una certa ironia, il cubismo del primo Picasso.

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Non solo mobili, tuttavia, ma anche abiti sono oggetti dell’intervento di restyling di Carlà, sempre ben amalgamati visivamente, come possiamo vedere, con le opere visive di Angela Greco. Vi è anche qui difatti un potente rimando all’immaginario del surrealismo, con vestiti che ricordano quasi quelli della celebre festa dei Rotschild del 1972, divenuta emblematica per i suoi abiti bizzarri e spregiudicati, e ricchi oltretutto di simbolismi iniziatici ed “illuminati”.

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Molto interessante poi quando questi due elementi vengono a coniugarsi in mobili che vengono integrati con elementi di vestiario, creando elementi d’arredo dall’aspetto antropomorfo, anche questi decisamente surreali nell’aspetto.

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Insomma, una mostra interessante, un tassello che si aggiunge al quadro generale dello stato dell’arte di Mondovì in questo 2015, segnando, come altre esposizioni degli ultimi tempi, una evoluzione dal figurativo più tradizionalmente inteso a una produzione artistica che lo supera con l’inserimento di elementi tra il surreale e il pop, mantenendo così una riconoscibilità della figura, ma evoluta in chiave onirica e/o fantastica.

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Essenze E Idee Ritrovate
Angela Greco, Carlà Tomatis
Antico Palazzo di Città
Via Giolitti 3, Mondovì Piazza (CN).

Orari
Giovedì e Venerdì 16.00 – 19.00
Sabato e Domenica 10.00 – 13.00 – 16.00 – 19.00
Ingresso libero.

Le fotografie (autorizzate) sono opera di Margutte