Fuori piove, dentro pure, passo a prenderti?

Fuori-piove-dentro-pure-passo-a-prenderti

Il romanzo di Antonio Dikele Distefano

GIULIANA BAGNASCO

In questo strano mondo in cui la tecnologia ci ha avvicinato come mai prima era accaduto, e l’ipervicinanza crea mostri della mente e mostruose ideologie di morte e di paura, l’unica possibilità di sopravvivenza è la capacità interculturale. Probabilmente occorre una rivoluzione culturale per sanare i conflitti che minacciano il mondo. Il disagio dell’emarginazione, del rifiuto, dell’esclusione si percepisce nel testo di questo ragazzo angolano nato a Busto Arsizio, che racconta un vissuto inserendo anche stralci di esperienze altrui, senza voler diventare un’icona contro il razzismo. Si sente italiano non del tutto, straniero solo in parte, lascia intendere che la sua ricchezza è la sua identità, frutto di un’unione di culture diverse. In un registro colloquiale, libero, una scrittura diaristica, inframmezzata da brani musicali, racconta una storia d’amore contrastato dai genitori della ragazza che ama, proprio per il colore della sua pelle ed esorcizza l’esperienza dolorosa con incursioni anche saporite. «Le radici per un albero sono importanti ma per me restano più belle le foglie».

Vorrebbe che il mondo fosse un pianoforte dai tasti bianchi e neri da cui fluisse una melodia… «Mi chiamano immigrato, ma io sono nato qui. Mi sento uno straniero quando sono sul treno e nessuno si siede accanto a me… i colori li hanno inventati per rendere più vivace il mondo, non per differenziare le persone». Parole che possono sembrare ingenue, in realtà sono intense, forti, emanano autenticità e restituiscono identità a una voce. Come dargli torto quando sostiene: «Io aspiro all’anima, al cuore… Saremo tutti uguali solo quando Dio spegnerà la luce».

Un’intelligenza vivida scardina gli stereotipi e spiega il titolo stravagante sostenendo che il miglior rifugio dalla pioggia non è un tetto o l’ombrello, ma l’abbraccio di qualcuno. È bella la sfida di un italiano che dà colore all’italiano! Una scrittura che non sconfina nel patetismo e neppure nel moralismo, interpreta un sentire giovanile espresso senza schermi, con la spudoratezza di chi ha sperimentato la sofferenza ma anche la fierezza di una diversità in cui si colloca la bellezza e si superano le categorie stereotipate.

(Per gentile concessione del settimanale L’Unione Monregalese)

Fuori piove, dentro pure, passo a prenderti? è uscito come e-book su Amazon ottenendo un successo incredibile: diecimila lettori, e soltanto grazie al passaparola. Ha così suscitato l’interesse della Mondadori, che ne ha curato un’edizione cartacea.

Dice l’autore «Non ho fatto un libro sul razzismo, magari sull’ignoranza di chi mi ha condannato senza conoscermi, sì. Ma soprattutto ho fatto un libro sull’amore. Se ho successo, è perché parlo la lingua dei ragazzi, non perché sono nero».