Oltre il velo di Maya

Ritratto dell'autrice

Elisa Amadori Brigida e la poesia

Sei poesie da A rigor di stelle (Lavinia Dickinson Editore, Genova 2013)

A rigor di stelle

A rigor di stelle
ci dovrà essere
qualcosa al mondo
che non passi
attraverso crudeltà.

Così fiaba e fiaba
sono cresciuta al Vero
acerba acerba al mondo.

***

Anima a strapiombo

Strapiombo anima
paracadute di me
senza reti a raccogliermi
né “a che santo votarmi”.

“Non vedi che ho solo
ferite aperte
a consolarti?”.

È ora di
voltare pagina
nel deserto rosso Rajasthan
sbocceranno
fiori di loto dalle mie dita
ecco arrivano i templi hindù.

Amare all’inverso
da verme a elefante
animale nel tutto
morte che è vita
sincopata a metà.

***

Gravi-danza
ad Adele

Gravi-danza
in questa casa
di vetri colorati
danzi e stai
meditando
le arsure
del tempo
colma dei sapori
di giugno
cosparsa il ventre
di petali di rose.

E il passo
si fa marcia
alla lunga attesa.

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Il buio che chiama

La morte inganna
io inganno il tempo
senza di te
m’imbocco di parole
sotto coperte colorate
le ombre condannano notte
lo sguardo che non c’è
si fa cosa.

È il respiro che rimbomba
straccio d’amore
fino a soffocare
a gola commossa
desideri inconsumabili
nel buio che chiama.

***

Al di là della tela

E lama dopo lama
taglio dopo taglio

il filo esiguo della speranza
squarcia il cielo.

Mi hai fatto male
ma non da morirne.

***

Carni d’assoluto

Tutto ciò che tradisce inquina
e l’aria di questo mondo è sempre più viziata.

Non ammetto sbavature a noi
che possiamo avere altezze siderali.

Affoghiamo nell’infinito
mangiamo carni d’assoluto.

Elisa al Festival TreviglioPoesia 2014, accompagnata dal musicista

Elisa al Festival Treviglio Poesia 2014, con il musicista Marco Mantovani

Breve biografia.
Sono nata a Milano nel 1975 da padre psichiatra e madre poetessa. Un connubio fra opposti, due modi diversi e non sempre complementari di vedere il mondo e la vita, che mi hanno procurato un’infanzia piuttosto travagliata, con cui a lungo mi sono dovuta confrontare, nel tentativo di trarne comunque il bene. In effetti, ben presto mi sono trovata spontaneamente inondata di una certa dose creativa, che ho canalizzato, di volta in volta, nelle esperienze che più mi attraevano al momento: ho recitato come attrice per alcuni anni e parallelamente sono approdata alla parola poetica. Non ho seguito, nell’ispirazione, poetiche di autori già affermati, che avevano fatto “scuola”. Al contrario, ho sempre tracciato, all’interno del mio “sentire”, una via di collegamento con qualcosa di completamente ignoto e misterioso, nell’intenzione di essere io stessa sorpresa ed emozionata dalla parola che sgorga, nell’idea di farmi semplice canale di comunicazione, come una canna di bambù lo è per il vento che le scorre all’interno. “Meno gracile al mondo” come la “bambina rosa”, ma tenace proprio come una canna di bambù, ho conseguito la maturità classica e ho svolto all’Università studi in Filosofia, con particolare interesse nei confronti della corrente esistenzialista (Sartre, Levinas, Heidegger) e dell’induismo vedantico.
L’attenzione per l’essere umano, nella sua relazione con l’altro da sé e con il divino, è sempre stata il fulcro del mio pensare e sentire: nel 2007 ho sviluppato questa linea di pensiero in azione, svolgendo un lavoro di raccolta fondi per i rifugiati, per conto di UNHCR (Agenzia dell’Onu per i Rifugiati), calandomi, con un approccio creativo, in diversi ruoli, fino a quello di coordinatrice del progetto in tutto il Nord Italia.
Nel frattempo, ho continuato sempre più ad avvicinarmi, a un certo punto inseparabilmente, a una dimensione spirituale dell’esistenza, attraverso la costante pratica dello yoga, viaggi in Oriente (India, Thailandia, Cina) e la scoperta di maestri che potessero essermi guida con la loro saggezza: Osho, Swami Veda Bharati, Marco Ferrini (Matsyavatara Das), Paramahansa Yogananda.
La ricerca di una sempre maggior coerenza tra valori etici e retto agire, mi ha condotto, come un ruscello che si getta nel mare, al fortuito e fortunato incontro con Roberto Malini (poeta ed editore) e il gruppo di poeti di Lavinia Dickinson Editore. Si perseguono insieme, in sintonia di intenti, vie di collaborazione “off”, al di fuori dai circuiti tradizionalmente battuti, organizzando reading e eventi di portata nazionale e internazionale.
Sempre in quest’ottica di integrazione e coerenza tra pensiero e azione, è avvenuta la scelta, maturata nel febbraio 2015, di collaborare con Interlife Onlus (fondata da Giorgia Gambini), piccola e tenace organizzazione umanitaria, che promuove l’adozione a distanza di bambine orfane in India del Sud.

L'autrice riceve il Premio Internazionale Milano per la Poesia 2014.

L’autrice riceve il Premio Internazionale Milano per la Poesia 2014. Alle sue spalle, il Console Generale dell’Ecuador a Milano Narcisa Soria Valencia.

Quando e come ho iniziato a scrivere poesia.
La poesia è arrivata, senza che la cercassi, come inevitabile zampillare di esperienze pregresse: i primi versi li ho composti all’età di 16 anni.
Non vi è stata una ricerca dello scrivere a tutti i costi: ho scoperto di avere fra le mani una pietra preziosa, senza sapere chi me l’avesse regalata né da che mare, fiume o terra provenisse. Uno di quei rari doni meravigliosi che nella vita riconosci di avere ricevuto incondizionatamente. E la parola arriva quando meno te l’aspetti, in città, mentre sei seduta su un tram o dopo aver fatto una bella passeggiata sui monti a ridosso del mare. Lì devi essere pronta a catturarla, nell’immediatezza del suo inaspettato apparire; a modellarla in una forma, ma solo per liberarla verso un più ampio scenario di significati.

La poetessa (al centro), con il Lavinia Dickinson Project al

La poetessa (al centro), con il Lavinia Dickinson Project al Festival Treviglio Poesia 2014.

Attività poetica, collaborazioni e pubblicazioni.
Ho pubblicato le prima silloge di poesie, Voci bianche, nell’antologia La riqualificazione urbana e altre poesie (Coen Tanugi Editore, giugno 2005). Nel 2008 ho vinto ex aequo il concorso internazionale di poesia “Sulle orme di Ada Negri” con la poesia inedita A mio padre. L’opera inedita A misura di cielo ha ricevuto una menzione d’onore al Premio Nazionale di Poesia Lorenzo Montano della rivista Anterem (2010). Nel 2012 ho iniziato a collaborare con Lavinia Dickinson Editore, casa editrice alla scoperta di poeti d’avanguardia: gli intenti si sono uniti in un vero e proprio progetto di rinnovamento poetico e artistico, che vede coinvolti anche musicisti, pittori e illustratori.
Le poesie Salvi tutti e Anima a strapiombo sono state pubblicate nell’antologia 100 Thousand Poets for Change (Lavinia Dickinson Editore) e nel dicembre 2012 hanno ricevuto a Genova il Premio di Poesia “La ragazza di Benin City”. Sono stata invitata in più occasioni come autrice al Festival Internazionale di Poesia di Genova e, sempre a Genova, alla Notte della Poesia. Nel dicembre 2013 ho pubblicato l’opera prima A rigor di stelle (Lavinia Dickinson Editore, prefazione di Roberto Malini), che è stata finalista al premio internazionale Mario Luzi 2013/2014 (sezione di poesia edita) e ho partecipato con gli artisti del Lavinia Dickinson Project al Festival Internazionale di Poesia di Treviglio (maggio 2014). Ho ricevuto dai Consoli Generali dell’Ecuador e del Messico il Premio Internazionale Milano per la Poesia (Edizione 2014), con la seguente motivazione:
«Per il contributo al progresso della cultura e civiltà del nostro tempo». Sono stata invitata a tenere un reading di poesia in occasione di un evento letterario che si terrà durante l’EXPO di Milano 2015, insieme ai poeti Terri Carrion, Steed Gamero, Roberto Malini, Daniela Malini, Michael McClure, Kujtim Pacaku e Michael Rothenberg.

Cos’è per me la poesia.
La poesia nasce dalla sofferenza. È difficile conoscere un poeta illuminato da una gioia senza ombre di malinconia. Nasce – e non è solo una visione romantica dell’arte: anche il seme deve spaccarsi per germogliare – dalla sofferenza, dalla sua sublimazione e trasformazione. È rigore del sentimento, del pensiero e del verso; è un sentire amplificato, un farsi carico del dolore del mondo, un dare voce al grido silenzioso che percorre l’universo. È aspirazione all’assoluto che esiste dietro il velo di Maya; è anima, tensione al vero e al suo disvelamento, pulsione incontenibile. È il verso che sopraggiunge all’improvviso, inaspettato e prende spazio nella sua spontanea armonia; è un dischiudere i sensi, senza censura, a ciò che arriva. È un salto nel buio e nella luce, nell’insondabile. È un’ancora per lo spirito, su cui il poeta sa di poter contare sempre.